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Verso Avellino-Spezia, D’Angelo: “Ci sono due assenti. Serve giocare una grandissima gara”

Le parole del mister dello Spezia in vista dell'impegno del Partenio-Lombardi

A due giorni da Avellino-Spezia, il tecnico dei liguri Luca D’Angelo ha parlato agli organi d’informazione per presentare l’impegno del Partenio-Lombardi. Il tecnico spezzino ha toccato vari temi, affrontando maggiormente quello più delicato: l’impegno contro la squadra di mister Raffaele Biancolino, che sembrerebbe l’ultima chance per la riconferma sulla panchina dei bianconeri.

Le dichiarazioni di mister D’Angelo

Queste le sue parole: “A me non è stato comunicato nulla sull’esonero, io lunedì sono arrivato al campo e ho allenato i giocatori. La squadra deve giocare per lo Spezia, per la gente e per coloro che lavorano per questi colori. I calciatori devono dare il massimo per loro stessi e per i familiari. Di certo non devono giocare per Luca D’Angelo, perché io sono di passaggio: devono tirare fuori tutto per lo Spezia. Io farò un passo indietro quando i giocatori non seguiranno più le mie indicazioni”.

Sul sistema di gioco e gli assenti: “Con il Cesena abbiamo giocato un 4-3-1-2 meno tattico e meno codificato perché a mio avviso una delle problematiche di questa stagione è stata questa: giocare in maniera troppo codificata. Cercheremo di lasciare più liberi i giocatori più fantasiosi: Kouda e Esposito. L’altro giorno il risultato non è stato buono, ma la squadra ha interpretato bene quella tipologia di gioco. Cadiamo inequivocabilmente sui calci di piazzati: 9 dei 13 gol li abbiamo presi in queste situazioni. Dobbiamo migliorare e modificare questo. In ogni caso, possiamo giocare anche 3-5-2. Comotto e Artistico sono indisponibili (oltre a Bandinelli, ndr)”.

Sulla fatica in costruzione: “I risultati portano via certezze. L’anno scorso eravamo la quarta squadra con il maggior possesso palla e la terza per possesso palla nella metà campo degli avversari. Quest’anno abbiamo una lacuna nella qualità”.

Sui tifosi che andranno in trasferta ad Avellino: “Li ringraziamo, la distanza è notevole e i risultati non aiutano. Ai tifosi non possiamo dire nulla. Dobbiamo solo cercare di cambiare la traiettoria di questo torneo, prendendo spunto da loro: spingendo fino alla fine. Le critiche sono giuste, non mi impermalosisco nei confronti delle critiche. Non posso vivere di riconoscenza, durante la stagione se un allenatore va criticato, è giusto farlo. Un mio amico mi ha detto: “Anche Ancelotti è stato esonerato, puoi essere esonerato anche tu che sei riconosciuto a livello globale come incompetente”. Nella sua crudeltà, mi ha portato alla realtà”.

Sulla possibilità di svolta: “Ad Avellino dobbiamo fare una grandissima partita, abbiamo le potenzialità per farlo. Dobbiamo mettere in pratica quello che facciamo nel corso degli allenamenti”.

Su Vlahovic e Kouda: “Ha avuto un infortunio in preparazione che lo ha rallentato, ma anche alcune situazioni di gioco lo hanno penalizzato: più volte siamo rimasti in dieci. Credo molto in lui, ha grandi capacità. Kouda, invece, ha reagito male ad alcuni errori non da lui: è andato in difficoltà, bisogna che lui maturi e vada sopra alle difficoltà. Sicuramente non era distratto, ma soltanto preoccupato. Fino adesso è stato uno dei più positivi”.

Su Lapadula: “Sta molto bene, è molto probabile che giochi dall’inizio. Imprescindibile? Nessuno lo è”.


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