Non c’è tempo per fermarsi a pensare, si torna subito in campo. Martedì sera, nella trentasettesima giornata di campionato, l’Avellino ospiterà al Partenio-Lombardi il lanciatissimo Trapani di Serse Cosmi. Un altro duro esame per i lupi sulla strada di una salvezza che i biancoverdi faticano a blindare.
Dopo ventisei giornate vissute nella normalità, il Trapani ha cambiato decisamente marcia nelle ultime dieci gare. Otto vittorie (sei nelle ultime sei giornate), due pareggi: un percorso trionfale che ha consentito alla truppa siciliana di scalare rapidamente la classifica fino al quarto posto attuale. Un risultato strepitoso, raggiunto soprattutto attraverso l’esperienza e il lavoro di un allenatore che pesa e fa la differenza. Con un gioco divertente e un collettivo che esalta la duttilità di Nizzetto, la classe cristallina di Coronado e Petkovic, la freddezza sottoporta di Citro. Unica pecca, i gol incassati. I difensori pungono (13 gol segnati dal trio Pagliarulo-Fazio-Scognamiglio), ma lasciano pungere (45 gol subiti, solo il Pescara con 48 ha fatto peggio tra le big). Un problema che Cosmi, che al Partenio dovrebbe affidarsi al collaudatissimo 3-5-2 con i probabili rientri di Coronado e Fazio rispetto alla gara con l’Ascoli, deve risolvere. Soprattutto in ottica playoff.
In casa Avellino la tensione è sempre più alta. La squadra è scarica dal punto di vista fisico e mentale. Marcolin, pesantemente contestato dai tifosi a Perugia, non riesce a trovare adeguate soluzioni. La classifica si fa sempre più difficile e un’altra sconfitta potrebbe far saltare nuovamente il banco. I momenti felici sono lontani, per i lupi sono tornati i tempi cupi. La loro durata dipenderà soprattutto dall’orgoglio di una squadra che adesso deve tirare fuori gli attributi.
