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Gargarismi – “Sbagliato dire che una squadra gioca contro l’allenatore, ma….”

Caro direttore

sarà anche sbagliato dire che una squadra gioca contro l’allenatore, ma ancora ieri abbiamo avuto la dimostrazione di come il feeling sia fondamentale per fornire un buon rendimento. Gli stessi uomini, di cui almeno un paio davvero scarsi (avendo vinto, per una volta, tralascio i nomi…), lo stesso modulo, ma un atteggiamento completamente ribaltato. Con Novellino un gruppo ormai allo sbando, svuotato di emozioni e adrenalina, ieri undici leoni, pronti ad azzannare e soffrire. Foscarini non ha fatto miracoli, anche se la sua pacatezza in panchina è di sicuro un buon segnale per ritrovare tutti quanti un po’ di serenità: ma la testa dei giocatori si è liberata. E si è visto come questo Avellino abbia tutto ma proprio tutto per salvarsi. Di più no, guai a pensarlo.

Ho apprezzato l’abbraccio di Castaldo sui gol, prima a Ardemagni, che spero sia decisivo nella corsa alla permanenza e poi a capitan D’Angelo, mi ha scaldato il cuore l’incitamento costante della curva e mi ha rassicurato come per la prima volta da tempo immemorabile dietro si sia concesso il minimo (quella palla davanti alla porta a fine primo tempo e poi nulla): ora spero non ci si fermi, perché fare il colpo a Chiavari significherebbe avvicinare in maniera forse decisiva il traguardo finale. Senza esaltarsi: ma nella convinzione che il cambio di guida tecnica ormai fosse inevitabile. Ed aspettando novità sul fronte societario: perché il continuo bla bla del patron sui problemi che non ci sarebbero non mi fa affatto sorridere. Anzi…

Omar Gargantini

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