SERIE B

Istruzioni per il sogno. Come andare in Serie A

Quest’Avellino non smette di farci sognare. Dopo un quarto di campionato siamo in piena zona playoff. Ad un passo da quella prima e seconda posizione che danno l’accesso diretto alla massima serie. Inutile ribadire che l’unico obiettivo è la salvezza, la quale va conquistata il prima possibile. Ma siamo li. In alto. Molto in alto. Sarebbe uno spreco non poter pensare in grande. Sarebbe stupido non poter sognare. D’altronde sognare non costa nulla.

Ma quanti punti servono per pensare davvero in grande? Che media deve avere l’Avellino per poter sperare di restare in zona playoff? Per saperlo torniamo indietro nel tempo. Esattamente alla stagione di Zeman. Da li partirà il nostro viaggio. Attraverso dati e statistiche degli ultimi 10 anni con cui scopriremo i punti che occorrerebbero per sognare. Come risultato finale e determinante prenderemo in esame la media punti dell’ultimo posto disponibile per disputare i playoff, e dell’ultimo posto utile per ottenere la promozione diretta.

 

Annata 2003/04. Una delle più strane e caotiche di sempre. Per via dei ricorsi del Catania, la Serie B fu allargata a 24 squadre. Quell’anno era prevista la promozione in serie A di ben 5 squadre, più la sesta classificata che avrebbe disputato lo spareggio con la quartultima classificata in serie A. Ottennero la promozione Cagliari, Palermo, Livorno, Messina e Atalanta. Infine anche la Fiorentina, battendo il Perugia, riuscì ad ottenere il pass. Palermo e Cagliari, a pari merito, riuscirono a totalizzare 86 punti, per una media di 1.87 punti a partita. Livorno e Messina, appaiate a 79, si fermarono a 1.72 di media. Quindi, per salire in Serie A (con le regole in vigore quest’oggi), bisognava avere una media di 1.80 punti a partita. Per agganciare il sesto posto (che oggi sarebbe l’ultimo disponibile per i play off, se escludiamo il difficile coinvolgimento della settima e dell’ottava negli spareggi promozione) occorreva fare i 73 punti della Fiorentina con una media di 1.59 a partita.

Stagione 2004/2005. Si ritorna a 22 squadre. Regolamento molto simile a quello attuale. Due promosse dirette, e possibili spareggi dalla terza alla sesta. Così fu. Genoa ed Empoli salirono in A (Genoa poi retrocesso in C1 per illecito). Spareggi tra Torino, Perugia, Treviso e Ascoli. Il secondo posto dell’Empoli fu ottenuto con 74 punti, 1.76 di media a partita. Per agganciare il treno play off occorreva fare i 62 punti dell’Ascoli, quindi 1.48 a gara.

Anno 2005/2006. Sempre 22 squadre al via. Regolamenti confermati. Atalanta e Catania finiscono nei primi due posti. Gli etnei vincono il torneo con 81 punti. I bergamaschi ne fanno 78. Per andare direttamente in A bisognava avere un ritmo di 1.86 punti a partita, che riuscì per l’appunto alla Dea. Il sesto posto del Cesena, a quota 66, con 1.57 di media, consentiva l’accesso ai play off.

Anno 2006/2007. Torneo letteralmente ammazzato da Juventus (85 p.), Napoli (79) e Genoa (78). Spaventosa media di 2.02 (senza penalità 2.24) punti per la Juve. Ineguagliabile. Napoli 1.88. Genoa 1.86. Non ci furono playoff per i 10 punti di distacco (vantaggio minimo per non far disputare gli spareggi promozione) tra la terza e la quarta, il Piacenza. Quindi per la disputa dei play off bisognava ottenere 1 punto in più del Piacenza (cioè 69) e realizzare una media di 1.64 punti a partita.

Stagione 2007/2008. Campionato molto competitivo. Chievo e Bologna volano in Serie A. Ben 84 i punti necessari per la promozione diretta, esattamente 2 di media a partita. Per i playoff bisognava eguagliare i 71 punti del Pisa e la media di 1.69.

Annata 2008/2009. Il Bari vola in A (80), seguito dal Parma (76). Quest’ultimi strappano l’ultimo pass diretto per la massima seria con la media di 1.81 punti a partita. L’ultimo posto utile per i playoff fu occupato dal Grosseto, a quota 64 (1.52 di media).

Campionato 2009/2010. Lecce (75) e Cesena tornano in A. Cesena che con i suoi 74 punti si garantisce la promozione diretta, con 1.76 punti a gara. Play off ancora una volta disputati. Li disputò il Cittadella con 66 punti (1.57).

Stagione 2010/2011. Atalanta (79) e Siena (77) non hanno problemi e vanno in A. Media punti necessaria al Siena per la promozione diretta fu di  1.83. Playoff ottenuti dalla Reggina con appena 61 punti (1.45 di media).

Annata 2011/2012. Il Pescara di Zeman vince il campionato a braccetto con il Torino. Entrambe a quota 83 (1.98 punti a partita). L’ultimo posto playoff fu agganciato dalla Sampdoria con 67 punti (1.59 di media).

Anno 2012/2013. Lo scorso fu la volta della promozione storica del Sassuolo e del Verona secondo classificato. Gli scaligeri conquistarono gli 82 punti (1.95 a partita) necessari per la promozione. La volata playoff vide il Brescia conquistare l’ultimo posto utile per gli spareggi a quota 62 punti (1.48 a partita).

CONCLUSIONI

Dopo aver analizzato tutti gli ultimi dieci campionati possiamo tirare le somme effettuando una semplice media matematica. Per poter salire in serie A occorrono mediamente 79.2 punti. Questa è la media delle seconde classificate in ogni campionato. Dato leggermente sovrastimato di 1-2 punti decimali per colpa del torneo 2003/04, che aveva più partite e quindi più punti conquistabili. Il ritmo da tenere per conseguire la promozione diretta deve essere di almeno 1.87 punti in media a partita (dato preciso non compromesso dalla stagione 2002/03).

Per quanto riguarda i playoff, negli ultimi dieci anni si sono sempre disputati, ad eccezione del 2006/07, l’anno della Juventus in serie B. Effettuando la somma e aggiungendo i dati di quell’anno, prenderemo in esame i punti che servivano alla quarta classificata per la disputa dei playoff, cioè 69 (il Piacenza si fermò a 68). Per poter ambire ad un posto negli spareggi occorre come minimo fare 61.1 punti (anche qui dato sovrastimati di 1-2 punti decimali per la stagione 2003/04). Media punti da ottenere invece è di 1.56 (dato preciso).

Da quest’anno inoltre anche settima e ottava classificata possono ambire ad un posto play off. L’ottava e la settima classificata non devono avere un distacco maggiore di 14 punti dalla terza. Se la settima rientra nel 14 punti, e l’ottava no,si procede ai playoff con 5 squadre. Prendendo in esame gli ultimi 10 tornei, tali play off allargati si sarebbero disputati 7 volte. L’ottava classificata avrebbe partecipato cinque volte (determinando i playoff a 6 squadre totali). Mentre per sole due volte si sarebbero svolti i playoff con solo la settima partecipante (playoff con 5 squadre). Con questa regola, le ultime due stagioni, settima e ottava non sarebbero rientrate nel perimetro di 14 punti.

Attualmente l’Avellino viaggia a una media di 1.80 punti a partita. Sono passate solo dieci giornate. La media con il tempo molto probabilmente si abbasserà. Ma la matematica non è solo probabilità. E’ anche certezza. E la certezza è che l’Avellino attualmente ha una media quasi da promozione diretta.

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