SERIE B

L’Avellino del futuro? Nel segno della continuità. D’Angelo e Castaldo i pilastri

Campionato finito. Dopo aver centrato la salvezza l’Avellino non è riuscita a centrare l’obiettivo play off. Tutti i sogni di gloria per gli spareggi per la massima serie si sono infranti nell’ultima gara a Padova. Prestazione incolore da parte dei ragazzi di Rastelli che contro una squadra già retrocessa non sono riusciti a conquistare i tre punti, di vitale importanza in chiave spareggi per la massima serie. Delusione stampata sui volti dei calciatori. Forse la delusione più grande è stata “regalata” ai tifosi giunti in terra veneta dopo 2000 km. La stagione appena conclusa ha visto l’Avellino interpretare due ruoli. Il girone d’andata, 37 punti in 22 gare, è stata una cavalcata che a memoria in Irpinia non era mai stata vista. Il girone di ritorno invece è stata una vera odissea. L’Avellino visto contro il Modena oppure contro il Novara nella turnata di ritorno è stato solo un flebile spettro che alegiava nelle maglie biancoverdi. Chiuso il campionato, bisogna cominciare a porre le basi per il futuro. Ripartire da quanto di buono è stato fatto in questa stagione. Fattore importante da portarsi dietro per la prossima stagione sarà la forza del gruppo, l’elemento cardine che ha permesso all’Avellino di sfoderare prestazioni maiuscole. Sul futuro ora non bisolgna iniziare a fare la carellati di nomi. E’ inutile. Il ds De Vito con il supporto di Massimiliano Taccone sanno cosa fare. Lo hanno già dimostrato. Servirà ripartire dagli uomini giusti, da chi questa maglia l’ha sudata dalla prima fino all’ultima giornata del campionato cadetto. Ad esempio? Programmare il futuro su chi questa divisa l’ha indossa come una seconda pelle, Angelo D’Angelo. Il “gladiatore” di Ascea non si è mai tirato indiesto. Mai una parola in più sul suo scarso impiego. Chiamato in causa è sempre stato utile. Dove si è preso il lusso di siglare anche tre reti pesanti, contro Modena e Bari. Il gol contro i galletti è valso i tre punti sotto il diluvio del Partenio-Lombardi. Bisognerà programmare il futuro ripartendo da chi era sempre presente con il sole con il vento e con la pioggia. Il tifo. Altro fattore che è stato di vitale importanza per tutta la squadra: il supporto della piazza che non si è mai stancata. Un ricordo flebile è la trasferta di Siena. L’Avellino uscì a pezzi sia dal punto di vista del risultato che del morale. Loro, i tifosi, erano lì ad incitare la squadra anche quando era sotto di tre reti. Tifosi che hanno macinato chilometri su chilometri, andando incontro anche a grossi sacrifici.Il futuro ha bisogno di continuità. Come è accaduto per lo scorso anno dalla LegaPro alla B. Confermare in blocco lo staff tecnico capeggiato dal tecnico Rastelli nonostante le piccole sbavature ha plasmato un gruppo fantastico. L’obiettivo del tecnico biancoverde sarà riconfermare il suo score personale: una salvezza ed una promozione. Sotto l’aspetto tecnico quasi sicuramente già sono trapelati i nomi che faranno parte dell’Avellino 2014/2015 nella prossima stagione. Castaldo su tutti. Per l’ex Nocerina una stagione da incorniciare. Non sarà l’unico. La sensazione è che la società sia già a lavoro per il prossimo anno. Non è da escludere che nei primi giorni di luglio possa prender corpo il nuovo Avellino. Obiettivo? Migliorare il bottino di quest’anno e regalare un’altra gioia alla piazza avellinese.

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