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Marcolin resta, Taccone complice: decide di non scegliere

Un punto in 5 partite. Dopo l’esordio positivo contro il Crotone (0-0) in casa, l’Avellino le ha prese da tutte. Due gol fatti e 11 subìti. Quattro ko di fila. Quattro moduli cambiati in 5 partite. L’Avellino non segna più. Ed incassa tanto. Tantissimo. Ci si attendeva l’esonero stasera. Non è avvenuto. Taccone ha deciso di non scegliere. Una clamorosa quanto incredibile assunzione di responsabilità da parte del patron e dei due direttori che pur di non richiamare Tesser o scegliere un altro tecnico, hanno deciso di non intervenire.

Marcolin delirante – In sala stampa il tecnico ha fatto paragoni con il girone di andata. “Quando ha cominciato a vincere Tesser? Dopo Trapani? Vedete che il calendario è adesso in discesa?”. Assolutamente incredibile. Chi nel mondo del calcio c’è, come Marcolin, sa che le situazioni sono diverse. Perchè Pro Vercelli e Lanciano adesso lottano per salvarsi e giocano in casa. Ci smentisca Marcolin, allora. E chiuda il campionato con un filotto di vittorie.

Idee poco chiare – Il tecnico ex Catania è confuso. Ha smentito le dimissioni, ha parlato di uno spogliatoio che fa uscire le cose fuori. Ma lo spogliatoio lo comanda l’allenatore, non il tifoso e manco il presidente (dovrebbe essere cosi’). E non conosce le dinamiche. Perchè le sue dimissioni, o presunte tali, le ha date Il Mattino in una intervista di Annibale Discepolo al presidente Taccone. Ha parlato Taccone quindi? E’ lui, il presidente, che ha tirato fuori la notizia, non i calciatori.

Paura – La società ha paura di scegliere? Ha paura di sconfessare, dopo la prima, anche la seconda scelta? Perchè non riprendere Tesser? I calciatori non lo volevano? Nella logica del calcio, però, non si è visto da nessuna parte che un allenatore che fa un punto in cinque partite non viene mandato a casa. Specie se, in ballo, c’è la salvezza, già acquisita da Tesser, ora è stata irrimediabilmente rimessa in discussione dalla squadra e dal neo allenatore.

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