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“Non sono uno squalo. Il 40%? Tra me e Walter c’è un accordo per il bene dell’Avellino”

“Non sono uno squalo come qualcuno vuol farmi passare. Con Walter (Taccone ndr) abbiamo concordato anni fa, al mio primo ingresso in società, un graduale passaggio delle quote dal 10% iniziale al 40%. Tra noi due c’è piena sintonia, unità di intenti. Mai uno screzio, nè un dispetto. E lo dico adesso e non lo ripeterò più. Nessuno e dico nessuno potrà mettermi contro la famiglia Taccone. Nessuno. Perchè la mia parola è una e quella resta. Quando Walter deciderà, un giorno, spero lontano, anzi lontanissimo, di abbandonare il calcio, io lascerò con lui. E’ una promessa che ci siamo fatti al mio ingresso e la manterremo”.  Michele Gubitosa, vice presidente dell’Avellino, apre e chiude così la parentesi”.

Presidente, noi non abbiamo parlato di squali però. Abbiamo solo descritto quello che è il quadro societario dell’Us Avellino. Nè abbiamo parlato di screzi tra lei e Walter Taccone.

“Non ce l’ho con voi. Ma con una parte dei giornalisti avellinesi che, ad ogni occasione, cerca di fomentare la polemica tra me e Taccone. Persino in tv, pochi giorni fa, nel corso di una trasmissione televisiva serale, si scherzava sul mio nome, sul mio incarico. E’ una situazione che non posso più tollerare in qualità di vicepresidente dell’Avellino e per di più se dall’altra parte del telefono c’è Taccone che interviene in diretta. Qui ci stiamo mettendo soldi, tempo e testa. Ma non possiamo più sottostare a giochetti improvvisati da parte di chi, e mi permetta di dirlo, vuole il male dell’Avellino calcio. Dico basta a questa campagna denigratoria di chi utilizza il mezzo giornalistico per altri fini al di fuori di quelli informativi”.

Accettiamo la sua precisazione, ma torniamo al 40%. Dalla pubblicazione del nostro articolo si è scatenato un tam tam incredibile con molti che si sono attivati per smentire.

“Ho deciso di chiamare io la redazione perchè ho ritenuto anche giusto chiedere di chiarire la vicenda. Mi hanno chiamati in tantissimi, lo ammetto. Ma sono una persona corretta. Avrei potuto intervenire sul portale di cui sono proprietario (Irpinianews ndr), ma da imprenditore e da vice presidente dell’Avellino ho ritenuto giusto chiamarvi perchè su quella notizia immagino ci avete lavorato tanto ed è giusto premiare lo sforzo di chi fa il proprio lavoro con rispetto dell’operato degli altri. Bene, fatta questa precisazione, mi permetta di aggiungere una cosa. Ho cominciato la mia avventura nel calcio come sponsor. E devo dire che, in un mondo difficile quale quello del calcio, pensavo di trovare un atteggiamento di ostruzione da parte della famiglia Taccone. Invece no. E’ stato il classico amore a prima vista. Un colpo di fulmine”.

Però ricordo anche che il primo appuntamento dal notaio per rilevare le quote di Iacovacci saltò. Cosa successe allora?

“E’ semplice, molto semplice. I tempi non erano ancora maturi e decidemmo di rinviare. Tutto qui. Ma non ci fu nessun appuntamento concordato dal notaio. Fu solo un tam tam mediatico soffiato agli organi di stampa non so da chi. Ma io quel giorno ero fuori e con Walter ci eravamo già sentiti e avevamo deciso di comune accordo di rinviare”.

Rinvio di pochi mesi. Da sponsor, poi, lei è passato con una quota minima del 10%, che è salita al 20% pochi mesi fa e che porterà al 40 entro quanto?

“Intendo fare delle precisazioni. Il mio 40% non è per nulla legato a logiche di anticipi conto cassa per garantire iscrizioni, coperture stipendi e via discorrendo, cose che non sono mai accadute fino ad ora. Il 40% è un patto che io e Walter ci siamo fatti quando sono entrato in società. Tutto qui. Sui tempi? C’è un preaccordo alla mia entrata con date e modalità stabilite che restano mie e di Walter e di cui non dobbiamo dar conto a nessuno, stampa compresa.  Per ora ognuno di noi garantisce economicamente per la quota posseduta. Non conta la quota di possesso. Conta l’impegno che ci mettiamo. Due imprenditori uniti e forti possono solo far bene. Aggiungo una cosa. Sa quanto tempo ci abbiamo messo, quest’anno, per ottenere la fideiussione di 800mila euro per l’iscrizione al campionato? Un minuto, forse anche di meno. Perchè un conto è presentarsi da solo da una parte ed un altro è presentarsi con la forza di due persone che utilizzano i propri soldi per il bene comune di una città. In più voglio aggiungere una cosa. Nella passata stagione Walter Taccone ha garantito con soldi propri e beni personali l’iscrizione al campionato non chiedendomi di contribuire per la mia quota posseduta. Questo lo dico a chi, oggi, afferma che i soldi da  me investiti sono stati utilizzati per coprire eventuali impegni in essere. Perchè sono d’accordo con i tifosi quando dicono che i calciatori passano, i presidenti pure e la squadra resta. Con noi un altro 2009 non lo vedrete mai. Perchè non faremo mai un passo più grande delle nostre possibilità. Non serve promettere la luna quando sai che non puoi raggiungerla e non puoi permetterla. In questo momento particolare dell’economia mondiale le aziende si reggono su un equilibrio sottile. Basta un errore, seppur piccolo e marginale, per far crollare tutti. E noi siamo ponderati. Ci confrontiamo su tutto. Persino sul più banale degli ingaggi. Oggi l’Avellino è una società sana, una società solida, una società che ha la fiducia delle banche”.

Come è il rapporto con Taccone?

“Ci sentiamo tutti i giorni, ci vediamo spesso. Viviamo l’Avellino come la nostra famiglia. E’ qualcosa diverso dall’azienda. Siamo in piena sintonia. Veramente vi confermo che tra le parti non c’è mai stato uno screzio. E poi lasciatemi dire una cosa. Walter Taccone mi ha dato la possibilità di coronare un sogno. E mi spiego meglio. Mi ha dato la possibilità di entrare nel mondo del calcio. Di dare visibilità alla mia azienda. E aggiungo. Il giorno in cui Taccone deciderà di lasciare l’Avellino, io lascerò con lui. Non avrò nessuno stimolo a restare. Nè ho intenzione di prendere la maggioranza”.

Una parentesi sul calcio. Ieri brutto ko. Nessuno se lo aspettava

“A dire il vero no. Ma se deve arrivarti in faccia uno schiaffo meglio adesso che tra qualche settimana”

Toscano ha lasciato intendere che si aspetta qualche rinforzo

“Non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità. Il mercato chiude tra più di 20 giorni. Ci sono persone che stanno lavorando in sinergia con l’allenatore. Ai tifosi mi sento di dire di stare tranquilli. Non tutte le sconfitte, specie brutte, arrivano per nuocere. Qualche giorno fa ho fatto un appello all’unità. Lo rinnovo anche stasera. Sappiamo quello che facciamo. E non deluderemo nessuno”

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