SERIE B

Pescara, ora Marino rischia

Il giorno dopo la sconfitta contro il Bari, il presidente Sebastiani sembra voler concedere una tregua al tecnico e alla squadra. I fischi del dopo-Bari riecheggiano ancora all’Adriatico. Sono tutti in discussione. Dall’allenatore ai calciatori. Tutti. Ma non c’è tempo per i ribaltoni. Forse, senza il turno infrasettimanale, il presidente Sebastiani avrebbe adottato subito la linea dura con un repentino cambio tecnico. Al patron biancoazzurro non è piaciuto l’atteggiamento della squadra nelle ultime due partite perse a Varese e in casa contro un Bari non proprio irresistibile. E, cosa importante, il numero uno abruzzese tuona e dice subito no agli svincolati. “ma quale svincolati? Siamo una squadra che è scesa dalla serie A e ha mantenuto l’ossatura di quella categoria. Sono arrivati tanti altri calciatori, adesso mi chiedete di rinforzare la squadra? Ma siamo seri, quali svincolati. Ci sono svincolati che arrivano oggi e domani possono giocare. Se li conoscete presentatemeli e ne parliamo. Dobbiamo essere seri – continua – Questa squadra ha giocato senza personalità. Ha giocato senza cuore. In serie B, e lo sappiamo, non serve guardarsi allo specchio e vedersi belli. Serve mettere in campo la grinta”. E a chi gli fa notare che la rosa è ricca di infortunati sbotta e tuona: “E gli altri non li teniamo? Non ci sono calciatori in rosa? Facciamo le persone serie tutti quanti. In serie B è una guerra, partita dopo partita. Adesso arriva l’Avellino, una squadra che fa della grinta e l’agonismo la sua arma migliore. Ecco, vediamo di non fare un’altra brutta figura”. Non parla di Marino ma l’idea del presidente è chiara. Non c’è più alibi per nessuno e accetta i fischi del pubblico. “Pagano il biglietto e hanno il diritto di contestare. lo avrei fatto pure io dopo due sconfitte consecutive”. “Sono arrabbiato – conclude – l’atteggiamento non mi piace. Troppa sufficienza, questo non mi sta bene. Se non siamo in grado di fare questo non fai niente. Meglio stare a casa”.
Marino è già in discussione. L’ex allenatore dell’Udinese, chiamato a pescara per ripetere il bel gioco fatto vedere anni fa ad Udine, è amareggiato. ma allo stesso motivato. “Fortuna vuole- dice – che torniamo in campo subito. Dopo due sconfitte consecutive abbiamo il dovere di rialzarci. Abbiamo il sacrosanto dovere di riprendere la strada della vittoria. Non mi appello alle assenze, non voglio parlare di infortunati. So solo che stiamo vivendo un brutto momento che non ci aspettavamo. ma adesso dobbiamo solo fare tesoro degli errori commessi contro Varese e Bari, cercare di azzerare tutto e ripartire”.
E’ì una vigilia tesa in casa Pescara. Una vigilia ricca di problemi da risolvere, un’infermeria da svuotare al più presto. Arriva l’Avellino e a Pescara gli irpini sono temuti. Perchè giocano col cuore e riescono a soffrire. Cosa che in questo inizio campionato il pescara non ha saputo assolutamente fare. Il calciatore Antonio Balzano: è realista. “Siamo in difficoltà, lo sappiamo e non cerchiamo alibi. E’ un momento molto difficile. Non ce lo aspettavamo ma ci può stare e dobbiamo combattere tutti insieme per un unico obiettivo. Siamo penalizzati troppo da infortuni. La sfortuna ultimamente ci perseguita: con il Bari un tiro e un gol e abbiamo perso; a Varese due autoreti e siamo tornati a casa a amni vuote. Adesso l’Avellino: il peggior avversario che ci poteva capitare in questo momento del campionato. ma contro gli irpini sarà diverso. E’ un problema mentale il nostro. E dobbiamo sbloccarci cercando di vincere a tutti i costi. Abbiamo bisogno di fiducia. E quella arriva solo con io risultati. I fischi dei tifosi sono giustificati. Spetta a noi, adesso, riconquistare la loro fiducia. E per fortuna giochiamo in casa. Solo con il loro appoggio possiamo farcela a rialzarci”.
La parola passa al campo, adesso. L’obiettivo in riva all’Adriatico è di battere l’Avellino per mettersi alle spalle una crisi che dura da parecchio. L’Empoli scappa e i biancoazzurri puntano a vincere il campionato per riprendersi la serie A. I biancoverdi troveranno un ambiente di fuoco, una squadra arrabbiata ma al tempo stesso paurosa e timida. In caso di vittoria dei lupi, a Pescara sarà rivoluzione autentica. Marino rischia, i calciatori tutti rischiano e temono la squadra di Rastelli molto più forte da un punto di vista agonistico. Parola al campo, domani sera si accendono i riflettori sull’Adriatico. L’Avellino sogna il colpaccio.

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