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Avellino, anatomia della crisi: quando nascono le difficoltà biancoverdi | Serie B

Dentro il momento negativo dei lupi

La sosta di ottobre ha segnato il vero punto di svolta negativo nel campionato dell’Avellino. Dopo il pari interno con il Mantova (0-0), prima avvisaglia nell’ultima gara antecedente alla pausa, i biancoverdi hanno vissuto un periodo complicato che li ha visti raccogliere appena quattro punti nelle successive sei giornate, dall’ottava alla tredicesima.

In questa graduatoria parziale, l’Avellino si ritrova sul fondo insieme a Pescara e Sudtirol, ma con numeri per certi versi ancora più preoccupanti. La squadra di Biancolino ha infatti la peggior difesa del lotto, con 16 gol subiti, e un attacco poco incisivo, capace di realizzare appena 5 reti.

Il dato evidenzia una doppia fragilità: da un lato la difficoltà nel proteggere la propria porta, dall’altro la scarsa capacità di trasformare le occasioni in gol. Una combinazione che ha reso complicato il cammino dei lupi e che ha frenato la crescita mostrata nelle prime giornate.

La crisi post-sosta non è solo una questione di risultati, ma anche di fiducia e continuità. L’Avellino dovrà ritrovare compattezza e incisività per invertire la rotta e tornare a competere con maggiore stabilità. Il calendario che conduce alla fine del girone d’andata diventa così un banco di prova decisivo per capire le reali prospettive della stagione.


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