Serie B, quanto conta la partenza? Cosa insegna la scorsa stagione | Analisi
Partire forte è una chiave per fare bene in cadetteria? Il dato
In Serie B, il tempo non aspetta. La stagione è lunga, certo, ma le gerarchie si delineano in fretta. È questo almeno ciò che conferma la stagione scorsa: le prime dieci giornate non sono più una semplice fase di rodaggio, ma un primo importante crocevia. Chi parte forte, resta generalmente davanti. Chi inciampa, deve rincorrere. E non sempre ci riesce. Analizziamo insieme la statistica.
Serie B, quanto conta la partenza? Cosa insegna la scorsa stagione | Analisi
A ottobre 2024, dopo dieci turni, il Pisa era in testa alla classifica con 23 punti. Dietro, Sassuolo (21), Spezia (20), Cremonese (17), Palermo e Juve Stabia (15), Sampdoria e Cesena (14). A fine stagione, sette di queste otto squadre hanno chiuso nella top 8. Pisa e Sassuolo hanno conquistato addirittura la promozione diretta, mentre solo la Sampdoria è crollata fino ai playout.
La regolarità premia. Chi costruisce subito il proprio ritmo riesce poi più facilmente a gestire il resto del percorso. È più difficile salire dal fondo che proteggere una posizione già conquistata. Vero è che il Sudtirol è riuscito a risalire dal quindicesimo al decimo posto, così come il Frosinone – penultimo con 7 punti – ha raggiunto la salvezza, ma si tratta pur sempre di eccezioni, e non della regola.
Molte delle squadre sotto la dodicesima posizione alla decima giornata sono infatti rimaste lì. Salernitana, Cosenza, Modena e Cittadella: chi ha faticato all’inizio ha in qualche modo pagato dazio; il Bari, decimo a ottobre, ha chiuso nono.
Le prime dieci giornate valgono dunque più di quanto si pensi, dal momento che rappresentano il 26% del percorso. Non decidono tutto, ovviamente, ma indicano molto. Una buona partenza non garantisce risultati sicuri, ma permette di costruire margine e di respirare nei momenti di difficoltà. Cominciare bene è insomma fondamentale per impostare le basi di una stagione più serena.
