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Suazo, Liverani e la rivincita dei coloured: è il segno di un cambiamento?

L’approdo ufficiale sulla panchina del Brescia di David Suazo, ex attaccante di Cagliari e Inter, sembra poter aprire scenari che vanno ben al di là dell’aspetto tecnico. L’honduregno, infatti, sarà il secondo allenatore nero ai blocchi di partenza della prossima Serie B.

Suazo andrà ad affiancarsi a Fabio Liverani, tecnico del Lecce di nazionalità italiana ma di mamma somala e che ama definirsi «orgogliosamente nero». Per la prima volta nella storia dei due massimi campionati del calcio italiano ci sarà più di un allenatore nero. Tutto lascia presagire un cambio di rotta visto che la percentuale del 9,09% di allenatori coloured nella prossima Serie B si pone nettamente al di sopra di quella che è la media nazionale ed europea. In Italia, come accennato poco fa, gli allenatori neri sono stati, perlomeno nei due massimi campionati, davvero pochi. Appena 3 in Serie A, uno solo in B.

Il primo fu il brasiliano Canè, che nella stagione ’94-95 si accomodò sulla panchina del Napoli. Quasi 20 anni dopo, nel 2013, toccò proprio a Fabio Liverani, chiamato alla guida del Genoa prima di essere esonerato dopo poche partite. Il terzo e ultimo è stato invece Clarence Seedorf, alla guida del Milan a cavallo tra il gennaio e il giugno del 2014.

Iannone - LaPresse21 09 2013 Genova ( Italia )Sport Calcio Genoa vs Livorno - Campionato TIM Serie A 2013 2014Stadio Ferraris GenovaNella foto: l'allenatore del Genoa Fabio LiveraniIannone - LaPresse21 09 2013 Genova ( Italia )Sport Soccer Genoa versus Livorno - Italian Serie A Soccer League 2013 2014Ferraris Stadium GenovaIn the Photo: Genoa's coach Fabio Liverani
Iannone – LaPresse21 09 2013 Genova ( Italia )Sport Calcio Genoa vs Livorno – Campionato TIM Serie A 2013 2014Stadio Ferraris GenovaNella foto: l’allenatore del Genoa Fabio LiveraniIannone – LaPresse21 09 2013 Genova ( Italia )Sport Soccer Genoa versus Livorno – Italian Serie A Soccer League 2013 2014Ferraris Stadium GenovaIn the Photo: Genoa’s coach Fabio Liverani

In Serie B il primato spetta ancora una volta a Liverani, guida della Ternana verso la salvezza nella stagione 2016-2017. Ci si rende perfettamente conto di come i numeri siano molto bassi. Un dato, questo, che non riguarda solo l’Italia ma persino i campionati più all’avanguardia da questo punto di vista. Un’indagine condotta in Gran Bretagna nel 2016 attestava infatti la percentuale di allenatori neri intorno al 4%. Numeri bassissimi, che evidentemente nascondono un significato che trascende la pura casualità. In passato campioni del calibro di Seedorf, Thuram, Ibrahim Ba e Sol Campbell hanno provveduto a scagliarsi contro questa situazione facendone di fatto un problema culturale.

In particolare Lilian Thuram, ex difensore della Juventus e oggi stimato intellettuale, parlò di vero e proprio razzismo in una sua intervista all’Equipe: “Ad oggi ci sono molti calciatori non di razza bianca ma non si spiega che ci siano pochi tecnici. È un problema e bisogna risolverlo anche se ci sono persone che non vogliono che si cambino le cose perché temono di avere poi più difficoltà a trovare lavoro in futuro. E questo è razzismo”. Parole forti, a cui fanno eco quelle di Sol Campbell che ha parlato in passato di «mentalità arcaica». Se si analizzano numeri e situazioni, la sensazione che gli allenatori neri siano svantaggiati appare fondata.

E l’ipotesi di razzismo pregiudiziale non è così campata in aria. La scelta di Cellino di puntare su Suazo e la conferma di Liverani sulla panchina del Lecce possono dunque rappresentare un nuovo inizio, un cambiamento. O, se preferite, un calcio ai pregiudizi.

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