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Avellino Calcio – Demartis (Torres): “Giocheremo la partita alla morte, senza paura”

Sassarese di nascita, capitano della Torres, un passato tra i professionisti, già ospite al Partenio-Lombardi con la maglia del Martina Franca nel lontano 2004, e pronto a ritornarci domenica. Angelo Giacomo Demartis, ai microfoni di SportAvellino, ha parlato, tra presente, passato e futuro, del percorso della compagine sarda, prossimo avversario dei lupi. Il capitano, al riguardo, ha dichiarato: “Veniamo da una vittoria interna importantissima, che ci ha galvanizzati dal punto di vista morale. Certamente la nostra classifica non ci permette di stare tranquilli. Domenica ci sarà uno scontro impegnativo, ovviamente complicato, che potrà decidere il destino di entrambe le compagini. Sappiamo che non sarà semplice, soprattutto per noi. Affrontiamo la squadra probabilmente più forte del campionato, ma noi dobbiamo raggiungere la salvezza”.

E sul campionato disputato dalla Torres: “Sicuramente un giudizio sul nostro bilancio, finora, non è positivo. Poi, nel calcio, bisogna aspettare la fine. Spesso, con il risultato ottenuto, variano le valutazioni. La nostra è una squadra che è stata costruita per una salvezza tranquilla. Questo non è avvenuto, siamo in corsa per evitare i play-out, ora mancano due partite e dobbiamo dare il massimo per raggiungere l’obiettivo. Poi, dall’anno prossimo, partiremo con altre ambizioni. La Torres è una squadra storica, con una piazza calorosa, che non merita di navigare in queste categorie, e soprattutto nei bassifondi. Ma ora siamo uniti, è importante che finisca prima questo campionato, che non deve essere un punto d’arrivo, ma un punto di partenza”.

Mentre, sulla partita dell’andata contro l’Avellino, Demartis prosegue: “Vincemmo quella gara, ma forse era un Avellino diverso. Dopo poco, hanno cambiato marcia. Anche prima era una compagine caratterizzata da contenuti assoluti, ma forse non avevano trovato l’amalgama giusta. In questo campionato non basta avere calciatori di categoria superiore, ma è necessario calarsi nella giusta mentalità. Ci sono alcuni campi quasi di periferia, e capisco che per squadre blasonate, abituate a tutt’altro, non è semplice. L’Avellino è riuscito ad adattarsi, anche se in ritardo, e ora sta facendo un grande campionato”.

Invece, sulla corsa al primo posto, il capitano dice la sua: “A due giornate dalla fine, avere due punti di distanza può essere indicativo ma non favorisce nessuna delle due, a mio avviso. Il Lanusei vive con l’obbligo di non poter sbagliare. L’Avellino dovrà vincere due gare e non sarà facile. A prescindere dagli intrecci che racchiudono anche la Torres, per cui è ovvio che speriamo di conquistare un risultato positivo ad Avellino, davvero non so chi possa essere la favorita. Posso dire che per me, a prescindere da come finirà il campionato, l’Avellino giocherà ugualmente in serie C. Una società come quella biancoverde verrà ripescata. E in quanto al Lanusei, primo posto o meno, merita i complimenti per tutto. Hanno fatto qualcosa di straordinario”.

E, infine, riguardo alla gara di domenica: “Mi aspetto un Avellino determinato. Anch’io ho vinto qualche campionato, quando si arriva in questi momenti c’è tensione, ma anche consapevolezza, perchè l’obiettivo è importante. E tutto ciò rappresenta una proiezione positiva sia per la carriera del singolo, sia per la società. L’Avellino, però, deve aspettarsi una Torres che non ha paura, avendo dalla sua ha una città molto importante, che tiene alla propria squadra, che deve ancora raggiungere l’obiettivo, e che non è intenzionata a fornire nessun regalo. Insomma, ci giocheremo la partita alla morte. Servirà atteggiamento positivo. Giocare ad Avellino non capita sempre. E per chi milita in queste categorie, è una sorta di evento. Non sarà semplice, troveremo condizioni difficoltose e un ambiente che vola sulle ali dell’entusiasmo. Ma queste sono le partite per i giocatori veri”.

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