
Nello sprint playoff dell’Avellino, capace di raccogliere 10 punti nelle ultime 5 giornate, ha rivestito un ruolo particolarmente importante la ritrovata solidità difensiva, che ha permesso alla squadra di Capuano di raccogliere tanto pur trovando solo in 5 occasioni la via della rete.
Per il salto di qualità nella tenuta difensiva dei biancoverdi, gran parte del merito va attribuito ad Andrea Dini, portiere arrivato a gennaio dal Trapani e subito capace di imporre la sua leadership e le sue qualità tra i pali della squadra di Capuano.
Etichettato dal tecnico biancoverde come “il miglior portiere della C” sin dal suo arrivo, Dini ha conquistato sin da subito i galloni da titolare a suon di grandi interventi – a cominciare da quello compiuto nel recupero all’esordio con il Picerno – e grazie ad un carisma da fare invidia a molti suoi colleghi.
In 8 gare con la maglia dell’Avellino, Dini ha incassato solo 5 reti riuscendo a tenere inviolata la porta in ben 4 occasioni (3 delle quali al Partenio). Una vera e propria saracinesca, che ha permesso ai lupi di cambiare marcia rispetto alle precedenti 22 uscite, dove solo per 6 volte i biancoverdi erano usciti dal campo senza subire reti.
Il ruolo del portiere è fatto di momenti e sicuramente anche Dini potrà incappare in errori e giornate no. Ma intanto è giusto sottolineare quello che è stato il suo impatto sulla stagione dei lupi. Un impatto da saracinesca che ha dato nuove certezze alla squadra di Capuano.