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Processo Money Gate: la difesa dell’Avellino pronta a richiedere la testimonianza di Bergomi e Caressa

L’ipotesi di una combine nel match di campionato del 2013 tra Catanzaro e Avellino ha portato al rinvio a giudizio con l’accusa di frode sportiva per l’ex presidente dell’Avellino Walter Taccone e per l’ex direttore sportivo Vincenzo De Vito. La disposizione effettuata dal Gup di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito di un filone dell’inchiesta “Money Gate”, riapre il dibattito sul match finito 1 a 0 a favore dei biancoverdi.

Il giorno dopo la notizia del rinvio a giudizio per gli ex dirigenti biancoverdi a parlare della questione è l’avvocato Innocenzo Massaro che si occuperà della difesa: “Il 4 novembre 2020 cadrà in prescrizione, per consentire ai miei assistiti di ottenere l’assoluzione stiamo già valutando di rinunciare alla prescrizione“. Questa è la prima notizia che l’avvocato ha confidato ai microfoni di Sportchannel. L’avvocato ha poi aggiunto che sulla strategia difensiva non si baseranno sulle testimonianze dei giocatori che scesero in campo ma: “Cercheremo testimoni totalmente disinteressati e imparziali alle sorti del processo e che potranno dire se quella gara potesse essere truccata. Abbiamo pensato alla terna arbitrale di quella gara e citeremo come consulenti tecnici di parte Fabio Caressa e Giuseppe Bergomi che guardando la partita potranno dire se i gol sbagliati da Andrea Russotto siano normali errori in milioni di partite oppure errori commessi ad arte“.

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