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Avellino – Assalto a Rigoni: Novellino e Morosini in pressing sul mediano

Una foto. Forse due, anche tre. La più bella. Quella che lo ritrae in un’azione di gioco d’allenamento con Morosini. Luca Rigoni e Leo Morosini sono amici per la pelle.

“Salutami i lupi”, lo ricorderete sicuramente il video con cui Rigoni anticipò di qualche giorno l’ufficializzazione di Morosini all’Avellino, con tanto di sfottò e sorrisi.

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Ora, sono i lupi che lo aspettano per quello che potrebbe essere il vero colpo folle dell’estate. Su Instagram e sul suo profilo i tifosi biancoverdi provano a convincerlo. “Vieni qui, andiamo in A”. E ancora. “Abbiamo già pronta la maglia RE GONI”. Chissà. Di certo c’è solo una cosa. Rigoni (qui parliamo della trattativa), l’Avellino non può per ora permetterselo.  L’ingaggio del mediano genoano è alto, anzi altissimo. Viaggia attorno ai 400mila a stagione. Ma c’è un se e un ma. Lo stesso che portò Ardemagni, la passata stagione, in Irpinia. Rigoni spinge per la rescissione con buonuscita dai grifoni. E se la ottiene (cosa molto prevedibile e scontata), potrebbe concedere ai lupi uno sconto forte sul primo anno di ingaggio. A quel punto, la trattativa last-minute, subirebbe un’accelerata scontata.

Il popolo dei social, intanto, gli fa sentire tutto il proprio affetto. D’altronde Novellino lo ha detto. “Prima che smetto vorrei vincere un altro campionato”. E la stagione è partita bene. L’Avellino si è mossa bene sul mercato. Morosini e Marchizza sono gioiellini: rappresentano per ora i colpi dell’estate. Ma Rigoni resta illegale. Certo, con lui, in mediana, l’Avellino avrebbe un centrocampo tra i più forti della categoria.

Saranno decisive le ultime ore. Novellino ha sentito Rigoni che a sua volta è in contatto con Morosini. Che a sua volta ha capito che Avellino può osare.

E’ calciomercato d’estate. E il sogno di tutti è che si chiuda col botto. Si, col botto. E quello si sa, se esploso bene, può creare un trambusto tremendo come l’esultanza della Curva al gol di Castaldo di sabato scorso contro il Brescia. Un boato di gioia. Un boato d’altri tempi.

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