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Avellino, occhio alla rabbia e all’orgoglio della Sicula. Quattro precedenti da non sottovalutare

Domenica prossima l’Avellino attende la visita della Sicula Leonzio dell’ex Giovanni Bucaro. I lupi arrivano all’appuntamento lanciati da due successi consecutivi, i siciliani dalla bruttissima scoppola (2-7) rimediata in casa contro la Vibonese. Alla luce di tutto ciò, al netto dell’emergenza infortuni che attanaglia la formazione biancoverde, alcuni potrebbero pensare ad un impegno facile ed ampiamente alla portata della squadra di Capuano. In realtà bisogna tenere i piedi ben saldi per terra, considerando anche la rabbia e l’orgoglio che saranno sicuramente sfoderati dalla Sicula sul terreno di gioco del “Partenio-Lombardi”. Ad alzare notevolmente l’attenzione devono essere anche dei precedenti in materia che il girone C ha offerto in questo inizio di stagione. Con squadre reduci da goleade subite e ritenute allo sbando che hanno invece rialzato immediatamente la testa e sfornato prestazioni e risultati importanti.

Il primo esempio di ciò riguarda proprio l’Avellino. Dopo il pesantissimo ko interno con il Catania (3-6 lo scorso 25 agosto), molti prevedevano una nuova Caporetto biancoverde anche in quel di Vibo Valentia nella sfida con la Vibonese. I lupi di Ignoffo invece rialzarono prontamente la testa ed espugnarono lo stadio calabrese (0-1 con gol di Rossetti) con una prova coraggiosa e di grande sostanza, molto simile a quella sciorinata domenica scorsa a Viterbo.

Il secondo esempio porta in direzione Rieti. Dopo l’1-6 rimediato a Caserta (il 14 settembre), gli uomini di Mariani imposero dopo sette giorni il pareggio al lanciatissimo Potenza (1-1 griffato da Marcheggiani e Vuletich) di Raffaele, trovando il primo punto della propria stagione.

Il terzo esempio porta in auge invece la Vibonese. Sconfitta sonoramente in quel di Francavilla (2-6 lo scorso 12 ottobre), la squadra di Modica trovò il riscatto sei giorni dopo travolgendo (5-0 con doppietta di Bernardotto e reti di Pugliese, Bubas e Allegretti) il Catania di Camplone. Una sonora lezione che costò anche la panchina al tecnico dei rossazzurri.

Il quarto e ultimo esempio riguarda il Rende. Dopo il crollo di Viterbo (1-6 rimediato il 19 ottobre), i calabresi di Tricarico trovarono la riscossa nel turno successivo, a soli quattro giorni di distanza, piegando a domicilio (2-0 all’inglese con doppietta di Scimia) la Sicula Leonzio e trovando il primo successo stagionale.

La morale della favola è semplice, quasi scontata. Inutile pensare a ciò che è successo nella scorsa giornata. La rabbia e l’orgoglio sono strumenti che possono portare oltre. Anche perché una volta toccato il fondo ci si può soltanto rialzare. L’Avellino di Capuano deve tenerne assolutamente conto se vuole centrare il tris di successi consecutivi e portare a casa un altro preziosissimo scontro diretto in chiave salvezza.

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