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Gresta: “Lakovic? Potrebbe interpretare lo stesso ruolo di Djordjevic a Pesaro”

Luigi Gresta
Luigi Gresta

Aspettando che il mercato della Sidigas Avellino continui a regalare ulteriori colpi in entrata, dall’ormai imminente arrivo di Sundiata Gaines alle ufficialità di Cortese, Trasolini, Cavaliero e Bizzozi, a giudicare positivamente il mercato sinora svolto dalla dirigenza biancoverde è Luigi Gresta, assistant coach in stagioni storiche per la pallacanestro irpina, il passaggio dalla serie A2 e alla serie A1 che l’allenatore pesarese ha vissuto al fianco di Luca Dalmonte non senza ricordare il suo ritorno nell’estate del 2006 in Irpinia dopo la scottante retrocessione in Legadue cui fece seguiti il ripescaggio in massima serie.

 Coach Gresta, la Sidigas sta agendo in maniera molto accorta sul mercato ma, al tempo stesso, ambiziosa.

 “L’acquisto di Banks, ad esempio, la ritengo una mossa eccellente visto anche che Vitucci lo ha già avuto con sé a Varese. Anosike è stato di gran lunga il miglior centro del campionato italiano nella passata stagione, è un giocatore intimidatore e che tira giù una valanga dio rimbalzi. Un elemento che potrà farsi sentire nel corso del campionato. Due nomi eccellenti. Cavaliero è un nome che a me piace molto. È un ottimo nome che io ho sempre apprezzato in questi anni e che ha il grande dono di poter ricoprire due ruoli. Un valore aggiunto per la panchina della Scandone”.

 Prima mossa della nuova stagione è stata la riconferma di Daniele Cavaliero, reduce da un torneo strepitoso. Quanto sarà difficile ripetersi?

 “Cavaliero è nell’età giusta per chi gioca a pallacanestro dunque al top della forma, senza aver avuto mai gravi infortuni. Non sarà facile ripetersi ma gli auguro di potersi confermare sui livelli della passata stagione. Ma credo abbia tutto i presupposti per fare nuovamente bene”.

Ad indossare la canotta biancoverde saranno giocatori come Banks che ha già lavorato con Vitucci e Bizzozi e il duo Anosike – Trasolini che ben si è comportato con la Vuelle. Certezze da cui poter costruire qualcosa di importante?

 “Prendere dei giocatori che già si conoscono è sicuramente un vantaggio in più per la squadra che va a delinearsi ma ritengo che in questo sport a fare la differenza sia sempre la chimica che si forma dal primo giorno di allenamento, tra coach e giocatori. Sono cose che nascono, e a volte non nascono tanto più che non si capisce nemmeno il perché. La chiave sarà quella di creare e coprire tutte le necessità di una squadra, da un Anosike a rimbalzo ad un Banks pericoloso sul perimetro passando poi man mano da una panchina importante da cui esce un Cavaliero che può spaccarti le partite in due o un Trasolini che in 15’ potrà far rifiatare il quattro titolare.”

L’arrivo di Gaines in cabina di regia non precluderebbe la permanenza di Lakovic con la Scandone. A suo giudizio quale potrebbe essere il ruolo dello sloveno nel nuovo scacchiere di Vitucci?

Lakovic inizia ad avere i suoi anni ma vero è che si tratta di un giocatore talmente intelligente e talmente capace che dentro di un roster, col ruolo adeguato, potrà sempre avere il suo valore importante. Mi viene in mente l’attuale Tour De France e penso a Michele Scarponi, un protagonista del ciclismo italiano che ha ricoperto il ruolo di gregario, lavorando alla vittoria del suo compagno di squadra. È stato intelligente a fare un passo indietro mettendo a disposizione le sue qualità nel raggiungimento di un obiettivo importante. In passato c’era un giocatore, adesso allenatore, che si chiama Sasha Djordjevic che quando era a Pesaro giocava 15’ a partita ma che restava in campo negli ultimi cinque secondo una sua volontà personale. Sasha in quei 15’ ti cambiava le partite. Lakovic ha nelle gambe più di quindici minuti in cui restare sul parquet. Se deciderà di accettare questo ruolo, sarà ancora un giocatore decisivo.”

Analizzando il mercato italiano, che tipo di campionato sta nascendo?

E’ un mercato dove ci sono pochi soldi. È l’occasione per chi ne ha un po’ di più come Avellino, Sassari, Trento, Venezia che hanno dei budget che potrebbero farle rientrare nelle prime cinque del campionato. Milano non è la Siena di questi anni, riuscendo a prevalere soltanto in gara 7 contro la Montepaschi o in gara 5 con Pistoia. Oggi si può essere molto più facilmente l’anti Milano e non l’antiSiena di un tempo. Vedo un campionato analogo ai precedenti e diviso con squadre che possono fare la differenza nella parte alta e con altre che dovranno concentrarsi sulla salvezza.”


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