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Sacripanti: «Sidigas rinata dalle esclusioni di Dean e Richardson»

Pino Sacripanti (foto pallacanestrocantu.com)È una delle sue vittime preferite. Lo scorso anno alla guida della Juve Caserta Pino Sacripanti ha inflitto una delle sconfitte più atroci all’allora Sidigas Avellino guidata in panchina da coach Tucci. Proverà a ripetersi ma il coach di Cantù teme la chimica di squadra dei biancoverdi nata in seguita all’epurazione del duo Dean – Richardson: «Mi sembra evidente che la Scandone abbia cominciato a vincere nel momento in cui ha sfoltito la rosa. Delle volte aver troppi giocatori, anche di grandissima qualità come Dean e Richardson, porta a perdere chimica e gerarchie nella squadra. La responsabilizzazione e il senso di partecipazione sono più importanti della singola individualità».  Il trainer dei brianzoli  dà un giudizio sulla stagione finora disputata dagli irpini: «Avellino ha iniziato la stagione con un roster da prime posizioni con tanti elementi di altissimo livello e non è riuscita a ottenere subito dei risultati. Adesso che ha sfoltito la rosa e ha inserito un giocatore importante come Je’Kel Foster è riuscita a trovare maggiore continuità».  E mette in guardia la sua squadra: «I campani stanno vincendo molto nelle ultime partite e sono tornati in piena corsa per i playoff. In un campionato con una classifica così corta bastano pochi successi per riportarsi in alto. Ci attende  dunque una gara che mette in palio due punti fondamentali perché conquistare il 2 a 0 negli scontri diretti ci darebbe grandissimo respiro».  Uno dei giocatori più temuti da Sacripanti è la guardia Daniele Cavaliero, mortifero col suo tiro da tre punti e la sua verve offensiva: «La prima caratteristica dei biancoverdi è che c’è una notevole responsabilizzazione di Cavaliero che nelle ultime partite sta tirando da tre punti in maniera incredibile. Conosco molto bene Daniele avendolo allenato nelle nazionali giovanili. E’ un ragazzo di una dedizione, di una volontà e di una partecipazione esemplare, ma che deve sentire una grande fiducia. Non è un caso che nel momento in cui i due esterni americani sono andati via lui abbia alzato di tantissimo il suo rendimento». Chi ha beneficiato di questa rinnovata geometria in casa Sidigas è anche Hayes: «Prima era un po’ ai margini, ha approfittato del maggiore spazio per dimostrare di essere un campione con una tecnica eccezionale e un’importante statura fisica». Sacripanti teme la duttilità di Foster e la classe ed esperienza di Lakovic ed Ivanov: «Foster è un elemento di complemento, nell’accezione positiva del termine, perché si sa adattare bene alla squadra e garantisce sempre quello che serve. Questo senza dimenticare un playmaker di classe come Lakovic e una batteria di lunghi, composta da Thomas, Ivanov, Dragovic e Biligha, molto forte e fisica. Thomas e Ivanov costituiscono forse la coppia più produttiva del campionato nel ruolo del 4 e del 5 dato che viaggiano a 15 punti di media a partita. La Scandone ha raggiunto una sua chimica e gioca in maniera solida e quadrata con delle gerarchie precise». Una delle chiavi del match  sarà dunque la difesa sui loro lunghi: «E’ indubbio che i nostri giocatori interni dovranno fare un grande lavoro. A questo punto dell’anno però le regole difensive di squadra devono essere più forti delle individualità e noi dobbiamo mettere la stessa dedizione e partecipazione collettiva della gara di mercoledì a Ulm. E’ chiaro che ci attende una sfida in un campo difficile con un pubblico che ha ripreso entusiasmo e quindi ci aspetta un altro banco di prova consistente».

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