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Scandone, Bianco: “Sciupata un’occasione contro Palestrina, pensiamo a Salerno”

Inizia una nuova settimana di lavoro per la Scandone Avellino che quest’oggi riprenderà a lavorare al PaladelMauro in vista dell’impegno infrasettimanale di mercoledì sera quando i lupi andranno a far visita alla Virtus Arechi Salerno. Un altro impegno difficile – se non proibitivo – per la squadra allenata da coach Gianluca De Gennaro che sabato pomeriggio è andata vicinissima a sfiorare la vittoria contro la capolista del girone D, Palestrina. I laziali guidati da Francesco Ponticiello hanno fatto valere la maggiore esperienza nelle battute finali dell’incontro portando così a casa la sedicesima vittoria stagionale. “Fa male perdere così. Per noi è un progresso visto che ne abbiamo presi quaranta, perdere così perché l’abbiamo buttata dispiace. Abbiamo perso la testa. Abbiamo perso due palloni e abbiamo perso”. La pensa così Andrea Bianco, una delle bocche di fuoco del roster avellinese e membro in passato dei roster che hanno portato in giro per l’Italia il nome di Avellino quando militava in serie A fino alla scorsa stagione.  Uno scenario completamente diverso si sta trovando a vivere la guardia classe 2000 che in stagione regolare sta viaggiando a 7,8 punti di media col 58% al tiro da due punti: “Tecnicamente dovrei migliorare il tiro. Quando calo in partita perdo la concentrazione e vado via dalla partita. Come è successo nel primo tempo. Nel secondo è andata meglio“. Il riferimento è alla sfida contro la Citysightseeing in cui la Scandone ha provato a ripetere quanto di buono fatto vedere mercoledì sera sul campo della Stella Azzurra Roma: “Ci siamo sbloccati e siamo consapevoli di potercela giocare contro tutti. Soprattutto in casa”. Durante la stagione Bianco è stato punzecchiato in più di una circostanza dal suo allenatore (De Gennaro ndr) relativamente alla continuità di rendimento che è chiamato a garantire anche nel ruolo di playmaker dopo l’addio di Hugo Erkmaa: “Non amo questo ruolo ma in questa circostanza è dovuto. Faccio quello che mi chiede il coach e provo a migliorare anche il playmaking“.

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