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Scandone: Santoli saluta e annuncia l’avvio della procedura di liquidazione

Ad introdurre la conferenza stampa di oggi 18 dicembre 2019, è stato l’amministratore unico Gerardo Santoli, che ha annunciato la sua uscita di scena e l’avvio della procedura di liquidazione della Spa.

Di seguito il suo intervento: “Sapete che io non ho mai utilizzato la Scandone per avere visibilità personale, anche perché caratterialmente sono molto riservato, e la difficoltà maggiore che ho avuto in questo periodo è stata proprio quella di rapportarmi con la stampa. Ci tenevo, però, a ripercorrere un po’ insieme a voi le varie tappe avvenute dal 26 settembre 2019, da quando sono stato chiamato a ricoprire questo ruolo fino ad oggi, anche per dare il giusto merito a chi si è impegnato in questi mesi. Io sono stato chiamato il 26 settembre dal sindaco Gianluca Festa, di concerto con il custode giudiziario della Sidigas Francesco Baldassarre e l’amministratore delegato Scalella. Ricordo che ero a Roma, impegnato nelle mie attività con l’associazione e con l’osservatorio, mi chiama il sindaco e mi dice: “C’è una missione difficile, quasi impossibile, però ti conosco e so che tu puoi farcela”. Ovviamente parto da Roma, arrivo ad Avellino e il giorno dopo c’era la partita contro Scauri. Io credo che quello che è stato fatto ad Avellino in quelle ore, non dal sottoscritto ma da un gruppo di persone che con me ha condiviso quei momenti, è stato qualcosa di unico ed irripetibile, credo che in nessun’altra parte d’Italia o del mondo è possibile quello che si è fatto in quelle ore, lo dico per onore di verità e per le persone che mi hanno aiutato in quei giorni. In poco tempo è stato allestito un roster (e non si tratta solo di fare il tesseramento dei cestisti, ma di organizzare la vita di alcuni ragazzi). Tutto è stato fatto in pochissimo tempo, tant’è che il  giorno dopo i ragazzi erano regolarmente sul parquet. Ovviamente non è stato fatto solo questo, sono stati pagati ben tre lodi, il primo lodo Bergamaschi, Spizzichini e il secondo lodo Bergamaschi. Il tutto senza gravare sulla situazione già delicata della Sidigas. Inoltre sono state onorate due rate Fip, sempre pagate da questa gestione e sono stati pagati in maniera regolare, a volte anche in anticipo, gli stipendi che bisognava pagare fino a questo momento. Ad oggi questa gestione non ha lasciato nessun debito, se non qualche piccola incombenza dovuta alla fatturazione elettronica, ma si provvederà a pagare anche quelle. Quindi tutto quello che bisognava fare relativamente agli impegni presi da questa gestione è stato fatto. Poi è ovvio che per 3 o 4 mesi la struttura era stata ferma, quindi abbiamo dovuto riattivare il discorso del palazzetto e tutto questo ci ha portato via molto tempo. Abbiamo lanciato la campagna abbonamenti e sottoscritto oltre 400 tessere e ringrazio ancora i tifosi e tutte le persone che hanno creduto nella possibilità di una rinascita della beneamata. Mediamente al palazzetto abbiamo avuto tra i 600 e i 700 spettatori e quindi anche questo per noi è un motivo di orgoglio. Poi ci siamo dedicati alla campagna per le sponsorizzazioni. È solo grazie agli sponsor che siamo riusciti a fare tutto questo. È ovvio che in questi mesi ci siano stati degli ostacoli, ma voglio essere chiaro: le infiltrazioni che ci sono state dal tetto del palazzetto certamente non possono essere imputate a questa gestione, così come non lo è il fatto che per qualche giorno i ragazzi siano stati costretti ad allenarsi senza riscaldamento, né la sospensione dell’energia elettrica di questi giorni. E colgo l’occasione per spiegarvene il motivo: fino a luglio il palazzetto era nella disponibilità della Sidigas Scandone. È ovvio che da luglio questa disponibilità non c’è più, ma nel frattempo non è stata fatta la voltura per intestare le utenze al Comune, quindi le bollette non pagate risultano intestate ancora alla Scandone, ma sono riconducibili al periodo settembre/ottobre 2019. Al di là di questo, a noi interessava far sì che domenica la squadra potesse essere regolarmente in campo, quindi anche questa ulteriore spesa, che sicuramente negli accordi iniziali non doveva gravare su questa gestione, è stata affrontata. Questo per quanto riguarda l’aspetto sportivo. C’era un’ulteriore cosa da dover fare, rispetto all’impegno che io ho assunto con il sindaco e con Baldassarre: trasformare la società professionistica in società dilettantistica, come impone la Fip. Per fare questo io ovviamente ho convocato un’assemblea già l’11 novembre. In quell’occasione mi sono reso conto, vedendo il bilancio Sidigas al 30 settembre 2019, che purtroppo non si poteva procedere alla trasformazione in SSD, perché nel frattempo il capitale sociale era stato completamente azzerato. Quando il capitale sociale è completamente azzerato non si può procedere alla trasformazione. L’amministratore unico ha un obbligo di legge, previsto dal codice civile, di convocare un’ulteriore assemblea in sede notarile per prospettare alla proprietà due possibili strade: si poteva procedere o con una ricapitalizzazione o con la messa in liquidazione. Ovviamente la Sidigas non poteva procedere alla ricapitalizzazione, quindi si è provveduto alla messa in liquidazione della Spa. Questo perché una Spa in liquidazione può essere trasformata in una SSD sempre in liquidazione. Ovviamente in sede di liquidazione decade l’amministratore unico e si procede alla nomina di un liquidatore. La proprietà, d’accordo con il sottoscritto e con l’amministrazione comunale, ha individuato un professionista che io conoscevo, che è Luciano Basile, al quale ho chiesto di essere qui con me. In quell’occasione c’è stato l’impegno assunto dalla proprietà di ricapitalizzare e poi revocare la liquidazione. Nel frattempo andrà avanti il piano di ristrutturazione che voi già conoscete e quindi in primavera dovremmo avere una Scandone riorganizzata. Questo è stato il percorso di questi mesi. Ne approfitto per ringraziare chi gratuitamente ha condiviso con me questo percorso: Celestino Iannone, un mio collaboratore da anni, che ha abbandonato un po’ il suo lavoro per dedicarsi a questo, Alessandra Iannuzzi, Antonio Policicchio, Raffaele Melchionda, il direttore Gennaro Canonico e Angela Del Gaudio e qualcun altro che forse mi sfugge. Tutte persone che gratuitamente hanno messo a disposizione il loro tempo per cercare di darci una mano. Vi ringrazio per la disponibilità e la pazienza che voi giornalisti avete avuto con me, anche oggi abbiamo convocato questa conferenza un po’ all’improvviso, però ci tenevo a fare un po’ di chiarezza e vi invito a tenere alta l’attenzione sulla Scandone, perché in questi mesi ho capito l’importanza che la beneamata riveste non a livello provinciale, ma in tutta Italia ed è solo grazie a voi se i riflettori su questa realtà non si sono spenti. Ovviamente ne approfitto per fare a tutti gli auguri di buon Natale.”

Queste, invece, le parole del liquidatore Luciano Basile: “La mia figura di liquidatore, come da codice civile e da legge fallimentare, non consiste in nient’altro che incassare i crediti e pagare i debiti, cosa che sicuramente per quanto possibile stiamo facendo, supportati sicuramente anche dalla capogruppo anche dal punto di vista tecnico. Ognuno ha il suo ruolo per apportare qualunque dato utile alla risoluzione della faccenda totale. Ci sono un bel po’ di dipendenti da salvaguardare, per quanto riguarda la Sidigas, ma anche alcuni per quanto riguarda la Scandone. Ho avuto poco fa un incontro con loro, giusto per capire un po’ le dinamiche e le esigenze. E’ tutto finalizzato al piano di ristrutturazione dei debiti, che sarà presentato a breve, non appena avremo raccolto tutti i dati delle varie società. Io, come gli altri, ce la stiamo mettendo tutta, mettendoci la faccia e la professionalità. Chiedo una grossa collaborazione anche da parte dei media, che fino ad oggi si sono dimostrati una buona colonna portante dal punto di vista comunicativo e vi invito a continuare in questo modo per lavorare per il bene della città e di una parte del patrimonio della città che, grazie anche alla Sidigas, in questi anni ci ha fatto divertire, creando grande movimento e fermento e anche turismo, grazie alle tifoserie ospiti. Continuiamo a lavorare nella speranza di risolvere il tutto, andiamo avanti e cerchiamo di sostenere il nostro patrimonio sportivo”.

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