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Serie D, Pro Sesto-Como tra ritardo, Fair play e riconoscimento via whatsapp

Che il mondo dei dilettanti sia il regno delle stranezze e delle particolarità è un fatto da sempre acclarato e quanto successo ieri a Sesto San Giovanni non fa altro che confermarlo ancora una volta. La gara tra Pro Sesto e Como, valevole per l’ottava giornata del girone B di Serie D, è cominciata infatti con un ritardo di circa 40 minuti rispetto all’orario federale per un motivo decisamente…inusuale. Il difensore del Como Martino Borghese, infatti, si è presentato allo stadio “Breda” senza essere munito di documento di riconoscimento e, per regolamento, l’arbitro si è così visto costretto a ritardare l’inizio dell’incontro concedendo alla società ospite i canonici 45 minuti per cercare di risolvere il problema e per consentire a Borghese di scendere in campo. Volendo essere ironici, una vera e propria beffa per il difensore che – visti i suoi trascorsi in Serie B (più di 100 presenze con le maglie di Livorno e Bari) – è certamente il giocatore più conosciuto del Como, ma ha rischiato di non giocare per il mancato riconoscimento. La situazione è poi rientrata, con la Polizia che ha effettuato l’identificazione del giocatore – pare sulla base di una foto inviata telefonicamente – con il benestare della Pro Sesto. Il fair play della squadra di casa non è però stato apprezzato da tutti: la Pro Sesto ha infatti perso per 3-2 e sui social e sul web molti si sono lamentati dell’eccessiva bontà del club, che dopo aver acconsentito al riconoscimento del calciatore non ha ovviamente neanche pensato al ricorso.


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