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L’analisi – Avellino, sorrisi e polemiche. Il doppio ruggito del Catania

Al netto di tre gare ancora da recuperare, va in archivio la prima parte di stagione. La copertina di questi primi mesi di campionato non può che spettare alla Ternana di Cristiano Lucarelli, dominatrice in lungo e in largo del girone C di Serie C. Dopo qualche settimana di fisiologico appannamento, a Castellamare di Stabia si è rivista ieri la squadra famelica che ha incantato tutti e che ha chiuso il girone d’andata imbattuta, unica squadra professionistica italiana a vantare questo primato. I numeri dei rossoverdi fanno impressione e ricordano da molto vicino quelli ottenuti dalla Reggina di Domenico Toscano nella scorsa stagione. Il finale, promozione in Serie B, sembra destinato ad essere lo stesso. Anche se il percorso è ancora lungo, non si capisce infatti chi possa ostacolare il cammino imponente di una formazione praticamente perfetta che ieri ha mandato in rete il diciassettesimo (Suagher) marcatore diverso al cospetto di una brutta Juve Stabia impotente sotto i colpi di Falletti e compagni.

L’unica antagonista possibile delle Fere resta il Bari di Gaetano Auteri. I galletti hanno fatto proprio il derby pugliese con il Bisceglie di Giovanni Bucaro ma hanno faticato tantissimo per venire a capo della situazione. A decidere la sfida ci ha pensato nei minuti finale della contesa il solito Antenucci, che si è fatto subito perdonare l’errore dal dischetto commesso settimana scorsa contro la Turris. Poco gioco, poco divertimento. Ancora una volta decisivo il colpo di un singolo. La cosa più importante però era portare a casa i tre punti.

Lo stesso discorso vale anche per l’Avellino. I lupi hanno piegato la Cavese ed hanno rafforzato il terzo posto in classifica. Sorrisi per il terzo successo consecutivo tra le mura amiche, polemiche per il non gioco e per le sofferenze patite contro l’ultima della classe. Inutile cercare il pelo nell’uovo. Ciò che contava era puntellare la classifica. Piero Braglia è un allenatore pratico e determinato, che punta dritto all’obiettivo. Per il bel gioco meglio ripassare un’altra volta, dando il tempo magari all’allenatore toscano di poter lavorare su un gruppo che poche volte sin qui ha potuto allenarsi al completo ai suoi ordini. Dal Partenio-Lombardi esce amareggiato l’ex Salvatore Campilongo. I bluefoncè avrebbero meritato il pareggio ma tornano a casa nuovamente a mani vuote. Lo spirito visto in terra irpina lascia però ben sperare.

Doppio ruggito del Catania. I rossoblu dimenticano lo scivolone di Caserta piegando il Foggia nello scontro diretto d’alta quota e festeggiando al meglio l’arrivo del nuovo proprietario Joe Tacopina. Nuova era in vista dalle parti del Massimino. I problemi (debiti) non mancano, ma se si pensa alla situazione vigente solo qualche mese fa si può soltanto essere ottimisti. Fuori e dentro il campo. La squadra si è presentata nel migliore dei modi al nuovo patron, esaltata dalla grande qualità di Piccolo. I problemi fisici sembrano essere finalmente alle spalle. L’ex Lanciano è pronto ad accendersi ancora. Per accendere anche la fantasia dei propri sostenitori.

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