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Avellino Calcio – Taccone niente accordo con la FIGC. De Cesare attende il format di Serie C

Il caos scatenato in FIGC ancora non ha trovato una soluzione. Ed in attesa di martedì, sui social network, iniziano a girare migliaia di ipotesi sulla futura configurazione del campionato cadetto, sospeso tra il format a 19 squadre o 22. C’e addirittura chi ipotizza una B a 24 per non scontentare nessuno. Ma quello che interessa maggiormente a noi “esclusi” è il destino dell’Avellino Calcio.

Premettiamo una cosa. Tutti noi sappiamo che attualmente esistono due Avellino calcio: quella di De Cesare nata dall’attuazione dell’art 52 comma 10 del NOIF, e quella sospesa di Walter Taccone. Legalmente la società Us Avellino è nelle mani di Taccone. L’ex patron biancoverde è in attesa della sentenza definitiva del Tar, dopo la bocciatura della domanda di tutela cautelare il 7 agosto, che si terrà il 13 settembre a Roma. Sfumate ogni possibilità di azioni legali nei confronti della FIGC, che sembrava paventare una clamoroso ripescaggio dell’Avellino calcio in Serie B o in Serie C, confondendo i tanti tifosi irpini che si cimentavano sui social in discussioni legali fin troppo semplici.

Attualmente bisogna solo comprendere quale decisioni verranno assunte martedì 11 settembre dal Collegio di Garanzia del CONI in merito alla composizione del campionato cadetto per comprendere le ripercussioni sulla Serie C, campionato dove la società di De Cesare ha fin da subito presentato una domanda di ripescaggio.

Le indiscrezioni parlano di un ripristino del campionato cadetto a 22 club che porterebbe la Serie C a perdere 3 club, di qui la necessità di comprendere come si muoverà la Serie C con la possibilità di veder bloccare i ripescaggi dalla Serie D (già avvenuti con Cavese, Imolese e Juventus B, prima seconda squadra ammessa). Questa ipotesi eliminerebbe ogni speranza per l’Avellino di far subito il balzo di categoria. L’unica speranza per i biancoverdi risiederebbe quindi nell’immutamento del campionato di Serie C con la possibilità di veder valutate le proprie domande di ripescaggio dal presidente Gabriele Gravina, molto critico, nei giorni scorsi, verso la possibilità di veder partecipare piazze come Avellino e Bari al terzo campionato di calcio italiano.

 

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