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Sidigas: dalla Sardegna segnali positivi ma c’è ancora da migliorare

Daniele Cavaliero
Daniele Cavaliero

La sconfitta in quel del Palaserradimigni contro il Banco di Sardegna Sassari ha lasciato pochi dubbi e dato maggiori certezze alla Sidigas Avellino. Perdere non è mai bello ma dagli errori, come noto, è possibile trarre i giusti insegnamenti per il futuro. Un aspetto che finora non è passato inosservato nel gruppo allenato da Frank Vitucci – su cui lo stesso allenatore dovrà trovare le giuste risposte – è la tenuta mentale della sua squadra. Il calo di tensione verificatosi nel terzo quarto sul + 12 non fa di certo dormire sogni tranquilli allo staff tecnico biancoverde in vista dei prossimi due appuntamenti casalinghi: domenica arriva la Vanoli Cremona dell’ex Luigi “Gigio” Gresta mentre il giorno 8 dicembre in Irpinia saranno di scena i Campioni d’Italia della Montepaschi Siena. Il problema della tenuta mentale non costituisce una novità per questa squadra. Nel posticipo della terza giornata contro l’Acea Roma, infatti, Lakovic e soci avevano dilapidato un vantaggio di ben dieci punti, consentendo ai capitolini di riavvicinarsi a sole due lunghezze di distanza col gioco da tre punti di Hosley. Stesso difficoltà era venuta fuori nel corso del derby, a pochi attimi dal suono della sirena finale: Sidigas che costruisce un vantaggio rassicurante e puntualmente rischia di farsi recuperare, questa volta dalla tripla di Mordente del 72-68, resa inutile nell’azione successiva dal canestro della sicurezza di Ivanov. In terra sarda l’ala-centro bulgara ha ancora una volta dato dimostrazione del suo talento e della sua costanza nei numeri: i quattordici punti e nove rimbalzi catturati lo rendono un giocatore insostituibile per il gioco di Vitucci. Va migliorando sempre di più la sua intesa sotto le plance con Will Thomas, messo sul banco degli imputati dopo la gara contro la Vuelle Pesaro. I suoi 32,5 minuti di impiego hanno messo a tacere le voci su una sua possibile partenza. Il centro di Baltimora è andato per la settima volta (in sette giornate) in doppia cifra quest’anno. Contro l’ex centro biancoverde Linton Johnson, Thomas non ha per nulla demeritato. Il 4/13 da due punti rappresenta, probabilmente, l’unica nota stonata della sua prova e ricorda, seppur spiacevolmente, quel 5/15 da due punti a Cantù che valse anche in quella circostanza una sconfitta per la sua squadra. La gara contro la compagine di Sacchetti, 8conferma l’affidabilità anche di Daniele Cavaliero, decisivo già nel derby vinto contro la Pasta Reggia Caserta. La guardia triestina, insieme a Taquan Dean, ha tenuto in partita la sua squadra nei minuti finali al cospetto di una Sassari rinvigorita dal terzo quarto da fenomeno di Marques Green. La tripla del 75-75 avrebbe consentito ad Avellino di andare al tempo supplementare se non si fosse consumata la vendetta di Drake Diener coi tre punti a fil di sirena che hanno spento i sogni di vittoria degli irpini. Importanti conferme arrivano da Taquan Dean, uno dei trascinatori della Scandone nel confronto contro i biancoblu. Il suo errore negli istanti conclusivi (penetrazione a canestro respinta al mittente da una stoppata di Johnson) ha pesato come un macigno nell’economia della gara. Chi ha mostrato dei progressi è stato anche Nikola Dragovic. Vitucci nel post gara contro Caserta aveva dichiarato che la sua discreta performance contro i bianconeri avrebbe comportato maggiori chance di entrare in campo nella partita contro i sassaresi. I numeri di domenica dicono questo: 12’ di utilizzo, 1/2 dalla lunetta e 6 rimbalzi. Che la cura Vitucci stia facendo effetto? Il tecnico veneziano dovrà trovare il giusto antidoto  all’incostanza di Jaka Lakovic, scomparso nei momenti decisivi. Cosa che, invece, non era avvenuta contro la Pasta Reggia Caserta. Il regista sloveno mette insieme discreti numeri: otto punti, sei assist e 14 di valutazione (secondo dietro ad Ivanov con 16). Dinanzi alla sfuriata del diretto concorrente Marques Green che nella terza frazione  ha messo su otto punti di fila in 5’, non si è avuta più notizia del nativo di Lubiana. Un passo indietro lo ha compiuto anche Jeremy Richardson. Per l’ex Orlando Magic  la sfida in terra isolana non è stata delle più facili: limitare in difesa Omar Thomas  è missione alquanto proibitiva. E in attacco lo sforzo si è fatto sentire coi soli tre punti in 11’ sul legno. Il buon Jeremy, in questo momento, sembra la brutta copia del giocatore ammirato lo scorso anno sotto la gestione Pancotto. Nei due impegni contro Cremona e Siena i tifosi si augurano di rivedere il J-Rich di Cantù e, soprattutto, una Sidigas che possa ritornare al successo e smuovere una classifica che sin qui la vede all’undicesimo posto (su sedici squadre). Una posizione rivedibile per un gruppo costruito con ben altri traguardi.

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