Dopo la sconfitta con il Pescara e il clima avverso della tifoseria da inizio gara contro i giocatori in campo il presidente Walter Taccone sentenziò che:”E’ preferibile giocare fuori casa se deve essere questo il clima, in trasferta vengono solo i veri tifosi, quelli che sostengono la squadra e non fischiano al primo errore”. Una tensione psicologica confermata anche da mister Marcolin iniziata dallo striscione contro i giocatori all’inizio del match casalingo contro i delfini. Ora i lupi dovranno affrontare la trasferta di Perugia ma il percorso dei biancoverdi fuori casa non è proprio dei migliori. Fuori dalle mura amiche le vittorie sono solo 4 per un totale di 12 punti che sommati ai 4 pareggi fanno 16 punti sui 44 totali. Un bottino misero con blitz esterni solo a Terni, Como, Cesena e Ascoli. Bisogna dire che il ritmo dei lupi è questo. Anche nella scorsa stagione, quella che portò i biancoverdi ad un passo dalla promozione in serie A, le vittorie in trasferta furono quattro con otto pareggi. Al Renato Curi serve la vittoria e l’Avellino potrebbe migliorare il borsino partite vinte rispetto a quelle dello scorso anno. Una vittoria significherebbe essere con un piede e mezzo ancora in B la prossima stagione. Bisognerà fare sei punti e in casa ci saranno solo tre match sui sette rimasti. Gli scontri più impegnativi saranno proprio al Partenio contro Trapani e Cesena. L’altra partita tra le mura amiche è quella con il Como che probabilmente sarà matematicamente retrocesso. Gli altri tre punti dovranno arrivare quasi sicuramente da una partita in trasferta. Perugia è tappa importante e alla portata degli uomini di Marcolin. Il percorso biancoverde in seguito non sarà semplice, i lupi incroceranno tutte squadre che sputeranno sangue per la salvezza come Lanciano e Pro Vercelli. Si può fare tranquillamente ma bisogna crederci. Già domani bisogna credere in quel blitz necessario per non distruggere un sogno.