
L’A.S. Avellino a differenza dell’allora U.S. ne ha sfatati tanti, ma tanti. Indovinate di cosa stiamo parlando… ma dei tabù. L’Avellino calcistica erano oltre 45 anni che non vinceva in quel di Benevento e nella fredda notatta del settembre 2012 ci riuscì grazie ai rigori di De Angelis e Castaldo, la stessa A.S. è riuscita nell’intento di battere l’Empoli in casa, compagine che negli ultimi precedenti aveva fatto sempre punti in casa dei lupi e battere sempre tra le mura amiche l’ostica Ternana bestia nera al “Partenio” sin dagli anni’ 70. Decise Castaldo di testa.
Dopo queste chicche di storia, parliamo dello stadio “Braglia” di Modena, stadio che negli ultimi anni, nelle ultime cadetterie, vede i lupi soccombere di anno in anno. Iniziamo la storia recente dalla stagione 2005/2006. Un immenso Bucchi stese l’allora Avellino di Oddo, poi esonerato dalla società qualche settimana dopo il ko di Catania e dopo aver ottenuto solo due punti (a Verona 0-0 e in casa con il Bari 1-1, ndr). Nella stagione 2007-2008, invece, bastò un siluro di Tamburini dopo appena due minuti a piegare Pantanelli e i lupi. La crisi continua un anno dopo quando l’Avellino di Campilongo, ancora in corsa per la salvezza perse 2-1 giocando addirittura in nove e pareggiare provvisoriamente con l’ungherese Koman. Per i canarini prima Bruno, poi Stanco nel finale decisero il match. Arriviamo puntuali alla sconfitta della passata stagione griffata Bianchi.
Aver ricapitolato questo excursus amaro, non ci resta che sperare nella buona sorte e di sfatare l’ennesimo tabù. Avanti A.S.