SERIE B

Dagli applausi con la Reggina ad un’inattesa contestazione

IMG_4797_corriereL’Avellino si congeda dal campionato di serie B con una sconfitta. Un risultato negativo che dà il via ad un vero e proprio uragano di polemiche tra i tifosi per l’atteggiamento visto sul terreno di gioco da parte degli undici di mister Massimo Rastelli e per le stesse scelte tecniche adoperate dal tecnico di Torre del Greco. Le contemporanee assenze di Angelo D’Angelo e Mariano Arini (quest’ultimo protagonista nel match d’andata con due reti), rimasti a letto per un attacco febbrile, hanno fatto storcere il naso a molti dei supporters biancoverdi che hanno associato l’impossibilità ad autilizzare i due mediani come la volontà della società di piazza Libertà a rinunciare a quel sogno a lungo inseguito in questi lunghi dieci mesi e crollato in una piovosa serata primaverile allo stadio “Euganeo” di Padova.  Un impianto di gioco che ancora una volta si rivela infelice per  i colori dell’Avellino che naufraga sotto i colpi di Melchiorri e Diakite e manda su tutte le furie la propria tifoseria. Rispetto alla bella e convicente vittoria contro la Reggina,difficile è spiegarsi il perchè di un atteggiamento demotivato e rinunciatario della formazione irpina pressochè assente nella prima parte della gara salvo trovare la giusta voglia di combattere e credere al sogno degli spareggi  promozione quando il sinistro di Castaldo allo scadere ha superato Mazzoni. Le mosse nello scacchiere tattico apportate da Rastelli al rientro dagli spogliatoi con l’inserimento di Biancolino e Ladrière aumentano ulteriormente i rimpianti per ciò che poteva essere e che invece non è stato. Si, perchè mentre nel capoluogo veneto si assisteva ad una delle prestazioni più enigmatiche da parte dei lupi nella storia di questo campionato, nelle altre sfide che interessavano le concorrenti dell’Avellino al raggiungimento dei playoff, i risultati sorridevano alla troupe del presidente Taccone. E a guardare la classifica finale coi soli tre punti che separano l’Avellino dall’ottavo posto, occupato dallo Spezia, tramortito poche settimane fa al “Partenio – Lombardi” sotto i colpi di Galabinov e Schiavon. Entrare nella lotteria delle migliori otto della competizione cadetta avrebbe rappresentato il giusto coronamento e la ciliegina sulla torta per i numerosi sforzi profusi dalla dirigenza. Difficile è giustificare il comportamento e la prova vistasi contro la squadra di mister Serena. Lo ha ammesso anche Massino Rastelli. “Un atteggiamento completamente sbagliato da parte nostra” accompagnato dalla distrazione di chi è scese sul rettangolo di gioco in cui si sono “letteralmente regalati i due goal agli avversari”. Un finale di girone di ritorno decisamente in controtendenza rispetto alla sfida del 29 dicembre quando l’entusiasmo era rivolto a quel terzo posto che aveva spinto fan, calciatori e addetti ai lavori a scenari totalmente diversi. Adesso non resta che ripartire da quanto di buono è stato costruito in questo ritorno in serie B. La certezza si chiama Rastelli e uno staff dirigenziale già al lavoro per la prossima annata. Sul destino dei calciatori si sono consumati tanti fiumi d’inchiostro: c’è chi andrà via e chi continuerà ad indossare la maglia biancoverde. Una cosa è certa: la passione dei tifosi, quella, rimarrà sempre.

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