SERIE B

Decarli scalpita: sarà lui al centro della difesa

Ormai è campionato. Una settimana importante sta per terminare. Una settimana che per certi versi ha ufficializzato il ko di Benoit Ladrière ma che nel contempo, nonostante il maltempo, sta facendo intuire buone nuove. A Novara non sarà per nulla facile. Inutile aggiungere che i piemontesi hanno motivazioni alte, che devono vincere per tirarsi fuori dalla zona play-out, che prendendo Sansovini in attacco hanno fatto un grosso sacrificio economico, che forse ad ore arriveranno almeno altri tre calciatori come Crescenzi e Lambrughi.
Di certo c’è solo che l’Avellino sotto il punto di vista caratteriale non ha bisogno che arrivino stimoli. Uno già c’è ed è la classifica. Quella è un dato di fatto, un assegno circolare magari da incassare a maggio. Rastelli ha lavorato tanto con il suo entourage e ha cercato di blindare per certi versi la squadra dall’entusiasmo che anche a gennaio si è materializzato attorno alla squadra. E’ bastata un’amichevole a San Martino Valle Caudina per portare duemila persone sugli spalti.
Al Silvio Piola sarà una battaglia. Una gara, anzi, la gara. la prima del girone di ritorno. E basta dare sguardi alla classifica adesso. Serve cominciare con il piede giusto e magari tenere la stessa media del girone di andata. Un mini ciclo alla volta: 7 punti in 3 gare nel girone di andata con due partite a domicilio. Adesso accadrà il contrario e magari aggiungere anche il quarto match, quello che i lupi persero a Lanciano. Sette punti in 4 gare all’esordio: buona media, da mantenere. Cosa succederà a Novara? Come si presenterà l’Avellino che in rosa ha per ora aggiunto Decarli e Ciano e tolto Herrera (finito al Rimini). Il modulo appare per ora una unica certezza. Almeno in partenza. Il 3-5-2 non si tocca e in difesa con il rientro di Fabbro e le ritrovate condizioni di forma di un sorprendente Peccarisi, creano una piacevole abbondanza. Adesso sono in 5 a lottare per tre maglie. Decarli può giocare sia centrale che da destro o sinistro. Può essere lui la prima lieta sorpresa dell’Avellino al Piola? Può prendere lui il posto di regia al fianco di Fabio Pisacane ed Armando Izzo? E scavalcare per certi versi le gerarchie di Fabbro prima e Peccarisi poi? Interrogativi importanti, a cui Rastelli darà presto risposte.
Di certo c’è solo che il nazionale svizzero è uno sveglio. Sta bene fisicamente ( e si è visto negli allenamenti), ha un’ottima visione di gioco (a San Martino nel test l’Avellino è andato in gol con un suo lancio dalle retovie per Castaldo), un ottimo tocco di palla e, cosa importante, tanta personalità. Non è un modo per sponsorizzare il calciatore ma per caratteristiche tecniche sembra molto vicino ad Armando Izzo per come tocca la palla e questo può essere solo un bene per la squadra che al centro della difesa potrebbe guadagnare anche in centimetri.
Un’altra riflessione è doverosa per la linea mediana. Romulo Togni, adesso, è tornato. Forse definitivamente perchè ha avuto davanti a sè un mese e mezzo per riprendere la forma migliore e la tranquillità mentale giusta per tenersi al ritmo degli altri. Un calciatore di fondamentale importanza per il gioco dell’Avellino. Si rischia di dire, alcune volte le stesse cose, ma nessuno qui crede che Togni sia quello visto nelle prime quattro giornate del girone di andata e nelle ultime tre del girone di ritorno (fino alla gara di Coppa Italia contro la Juventus). Il brasiliano dopo il problema muscolare aveva bisogno di recuperare. L’Avellino ha provato a forzare i tempi e si è commesso un piccolo errore. Ma la pausa è servita a riprostinare gli equilibri. Togni si è allenato bene ed è pronto. Disponibile ed arruolabile. E magari anche per tornare a giocare da titolare.
Forse anche a Novara. Potrebbe essere una nuova opportunità in una ipotetica staffetta con Angelo D’Angelo e con gli inamovibili e per ora inossidabili Arini e Schiavon a fargli da spalla. Ipotesi, dubbi, certezze non ce ne sono. Non con Rastelli che fortunatamente avrà notti insonni per cercare di sbagliare il meno possibile.
Perchè sulla sinistra si apre anche un bel duello. Tra Luca Bittante, Mathias Abero e Ciccio Millesi le scelte non mancano. Chi giocherà dei tre? Il Nazionale Under 21 di B, di proprietà dell’Avellino? O il fantasista talentuoso in prestito dal Bologna? O il capitano che tanta carretta ha tirato nel girone di andata facendosi trovare sem,pre pronto nei momenti che contavano e che non ha mai alzato la voce lavorando da esempio per gli altri anche quando finiva in tribuna o in panchina?
Belle domande, interrogativi a cui Rastelli non risponderà mai se non con le scelte che adotterà sul campo pochi minuti prima dell’ingresso sul manto in erba sintetica contro il Novara.
Abbondanza in attacco. Castaldo-Galabinov per ora appaiono i due candidati a vestire la maglia da titolare. Coppia assortita: grandi lottatori. E Ciano?  Ci sarà spazio per lui? E Soncin? Belle sfide, bella competizione, tanta bella e sana competizione nei reparti. Per ora lì davanti non ci saranno, forse, cambiamenti. E magari Ciano scavalcherà Soncin nella scelta dei staffette a partita iniziata. A meno che Rastelli decida di rinunciare ad un centrocampista, schierarsi a 4 sulla mediana con un trequartista (appunto Ciano, l’ex Padova) e due arieti. Sono tutte frecce nell’arco. Tutte nuove possibilità. Allargare la rosa e puntare a calciatori funzionali al progetto serve anche a questo. E peccato per Ladrière. Si è infortunato nel momento più bello. Forse, più importante della stagione.

 

Fonte: Il Corriere

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