Ci sono cose che non possono essere cambiate. Appuntamenti importanti che diventano tradizioni. La prima contro il Monza in Coppa Italia. Iniziava lì la stagione ufficiale dell’Avellino. A pochi giorni dal ritiro di Castel di Sangro dove il cuore pulsante dell’Avellino biancoverde si era ritrovata con le famiglie per seguire qualche amichevole della squadra del cuore. Una idea ultras che aveva riscosso successo, che aveva, per certi versi, aperto le porte anche ai tifosi normali. Ebbene, da quell’Avellino-Monza di Coppa Italia, l’appuntamento è diventato una costante. A pochi passi dallo stadio, contro il Cesena (ancora Coppa Italia), contro il Novara, la Ternana e il Varese (ultima interna) gli ultras si sono ritrovati nella vecchia salita della serie A, davanti al Mezcla, per stare insieme a poche ore dal match e fare gruppo. Ultras e non. E poi, a pochi minuti dall’inizio della gara, corteo tutti insieme per andare allo stadio. Il risultato porta bene: 4 vittorie ed un pareggio. e l’Avellino che ritrova la legge del Partenio, ora Partenio-Lombardi e le cronache nazionali che parlano di un tifo finalmente ritrovato e che è tornato il vero dodicesimo uomo in campo. Lunedì, stesso appuntamento, stessa storia, stesso ritrovo. A partire dalle 17, chi vorrà, potrà fare gruppo con il cuore pulsante della Curva Sud. E si riparte anche dalle parole di Sottili, tecnico del Varese, che a fine partita dichiarò di non essere riuscito a farsi sentire dai suoi uomini in campo per “colpa dei tifosi dell’Avellino”. Troppo chiassosi, troppo caldi. Una preghiera arriva dal cuore caldo del tifo biancoverde. In Curva Sud si va per cantare. Quindi per cento minuti, telefonini in tasca e tutti al centro. Il Partenio-Lombardi deve essere una bolgia. Per tutta la partita. e per le foto ricordo c’è tempo: magari nell’intervallo, o a fine partita. Magari con i giocatori sotto a festeggiare una vittoria importante.
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