Enzo De Vito. Meriti di un tifoso che fa il direttore sportivo
Zappacosta è stato convocato in under 21 dal commissario tecnico Gigi di Biagio. Finalmente dopo tanti, troppi anni, l’Avellino veste di azzurro un suo tesserato. Il merito di questa convocazione va senza ombra di dubbio a chi ha creduto fortemente nel ragazzo di Sora. E di conseguenza si finisce inesorabilmente ad elogiare sempre lui. L’avvocato che fa il direttore sportivo. Il tifoso nonché stratega dei lupi: Enzo De Vito. E non si esagera a chiamarlo stratega. Perché lui con pochi soldi riesce sempre a portare il meglio ad Avellino. Esempio lampante gli acquisti di Arini e Zigoni nove mesi fa, mentre le altre spendevano e spandevano prendendo tanti nomi altisonanti. Per migliori De Vito non intende i calciatori con i piedi più buoni o che segnano di più. I calciatori così costano tanto, e al 99% delle volte preferiscono le piazze che li pagano meglio. “Prima gli uomini, poi i nomi”. Ormai è diventato il suo motto. Già, quelli con i cosiddetti attributi. Quelli che si arrendono solo dopo aver sputato l’ultima goccia di sangue sul terreno di gioco. Enzo De Vito prende solo costoro. E proprio Zappacosta è sia un grande uomo che un grande calciatore. Umile, affamato, e con tanta corsa e dribbling degni dei migliori esterni in circolazione. I capolavori di De Vito non finiscono qui. Armando Izzo è una sua scommessa. Ormai vinta. Strappato all’amico Bigon, lo scugnizzo è esploso lo scorso anno e si sta confermando all’altezza anche in quest’inizio di stagione. E poi c’è Bittante. Tra lo scetticismo generale De Vito ha puntato su di lui e l’esterno sta sorprendendo per la sua costanza nelle prestazioni. Insomma. Non ci saranno tanti soldi ad Avellino. Ma per fortuna c’è Enzo De Vito. Con lui siamo al sicuro.