“Non mi dimetto, poi la società è libera di fare ciò che vuole. Manniello non l’ho visto. Lui sa come la penso. Sono convinto che nel calcio bastano un paio di risultati. Il problema è che su cinque partite in casa ne abbiamo pareggiata una e perse le altre”. Le parole di Piero Braglia dopo la gara persa contro l’Empoli non servono a smorzare la tensione. Al termine del match perso in casa è scoppia la contestazione dei tifosi delle Vespe, che hanno chiesto e ottenuto un faccia a faccia con i giocatori. Incontro durato circa 30 minuti all’esterno dello stadio Romeo Menti. Tanti i cori di rabbia contro i giocatori definiti mercenari a causa del loro scarso impegno, come dimostrano le 8 sconfitte , 2 pareggi e appena una vittoria in 11 gare disputate fino ad ora. Tra i più contestati sicuramente Contini e Vitale, arrivati come salvatori della patria per poi disputare gare davvero poco convincenti. Adesso la parola passa a Manniello che fino alla tarda serata di ieri non si è espresso. Lo aveva fatto sabato scorso dopo il ko di Padova. “Braglia non si tocca – aveva tuonato – il campionato riparte dalla sfida contro l’Empoli”. E’ andata male. La Juve Stabia resta ultima in classifica. E la situazione societaria resta anche difficile. Manniello è rimasto solo ed non è da escludere che nelle prossime ore possa decidere di sollevare l’amico Braglia dall’incarico. Non circolano nomi, per ora. La situazione resta delicata e il massimo dirigente ha preso tempo per evitare altri errori.