Esclusiva – Il progetto presentato da De Cesare

L’Avellino calcio muove i primi passi verso la propria costruzione, dando avvio al progetto sportivo targato De Cesare. La conferenza stampa di ieri ha tenuto i tanti tifosi biancoverdi sulle spine e solo dopo una breve presentazione da parte del sindaco del progetto, sottolineando l’ambiziosa idea di una polisportiva che possa coniugare ed accrescere le eccellenze sportive nella provincia di Avellino.

Siamo entrati in possesso della documentazione presentata dal patron De Cesare per comprendere al meglio il progetto ambizioso del neo presidente dell’Avellino calcio.

Tra tutti balza all’occhio la volontà di predisporre borse di studio per i giovani calciatori per incentivare la prosecuzione degli studi, la volontà di creare collaborazioni col sistema scolastico nazionale. Oltre questi intenti a pagina 11 del progetto balza all’occhio la volontà di creare un vero Polo dello sport, riqualificando zone della città ed organizzando eventi d’intrattenimento, ripartendo da una riqualifica dello stadio Partenio “Tra i punti fondamentali del progetto è incluso un piano di riqualificazione dello Stadio. Ciò consentirà l’organizzazione di eventi e la creazione di nuovi centri di aggregazione nonché di servizi anche per la Città.” A fine discorso la tanto desiderata sottolineatura sulla volontà di raggiungere in 3 anni il campionato di Serie B.

La volontà del club è un drastico miglioramento del settore giovanile, che in questi anni non è mai riuscito a dare i propri frutti, collezionando molti, forse troppi, risultati negativi: “Al settore giovanile sarà dedicato uno staff di professionisti, selezionati anche tra coloro che hanno dato prova di grande affidabilità e professionalità, puntando a un progetto che vada anche al di là dei confini cittadini e aprendo a realtà di altre province che vedono nell’identità di Avellino un sogno irraggiungibile.”

Passaggi fondamentali sulle prospettive economiche del club, con un amplia analisi su quello che saranno gli impegni presi da De Cesare e dalla Sidigas:”La garanzia di solvibilità del club è fornita dai due soci: S.i.di.Gas s.p.a., con un capitale sociale di € 2.193.000, interamente versato, per il 95% e da Gianandrea de Cesare per il restante 5%.(…) Probabilmente i ricavi del primo esercizio saranno inferiori alle spese da sostenersi al fine di condurre un campionato di vertice, determinando un disavanzo di gestione, sicuramente fisiologico, ma senza dubbio necessario all’approdo in campionati superiori che daranno introiti importanti in ordine alle sponsorizzazioni, alla pubblicità ai diritti TV, al trasferimento dei diritti dei calciatori. Inoltre il disavanzo di gestione potrà essere soltanto di prima facie, in quanto il parco calciatori andrà ad integrare, già dalla prima, eventuale finestra di mercato, i costi per creare una rosa da zero. Anche in questa circostanza, i costi di gestione, verosimilmente nella prima annata, saranno immediatamente conguagliati dalla proprietà di elementi che, acquisteranno con il tempo maggior esperienza e valore di mercato. La stima degli introiti, derivanti in gran parte da abbonamenti e ticketing, con un afflusso immaginale attorno alle 5.000 persone ad incontro, in virtù di una squadra allestita per vincere il campionato, può aggirarsi attorno ai 300.000,00 euro per l’intero campionato ai quali si immagina di assommare circa euro 200.000,00 derivanti dalla cartellonista pubblicitaria all’interno ed all’esterno della struttura dove si andranno a svolgere le attività agonistiche dalla società.”

Ma il pezzo forte arriva a pagina 37, dove viene illustrato il progetto di Polisportivacostituire per la prima volta in Italia una società che integri basket e calcio, senza tralasciare l’idea di un azionariato popolare, pratica attuata da molti club europei e non molto valorizzata in Italia, un idea anche da noi sostenuta nel gennaio 2017“La nascita di una polisportiva, infatti, sia per la vicinanza degli impianti e, quindi, per il conseguente ammortamento dei costi gestionali comuni delle stesse strutture, sia per la sinergia economico-gestionale, prodotta da uno staff altamente professionale, potrà determinare un importante abbattimento dei costi, all’interno della stessa proprietà, approfittando anche di un interscambio delle risorse umane. Questa circostanza permetterà di investire le risorse risparmiate per ottenere una maggiore competitività degli organici e per uno sviluppo del marchio Avellino, sia in Italia che in Europa. Laddove si dovessero creare le condizioni, infine, si potrà aprire ad un azionariato popolare per consentire ai tifosi una più ampia e democratica partecipazione, anche alle decisioni strategiche.”

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