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Sidigas Avellino, quale futuro in Europa?

La Sidigas Avellino si appresta a voltare pagina, ed a ricominciare da quanto di buono fatto in questi ultimi anni sotto la guida di Sacripanti. Tra le note liete della sua gestione, dunque, c’è sicuramente la partecipazione alle competizioni europee; nelle ultime due stagioni, infatti, Avellino ha partecipato ad entrambe le competizioni continentali organizzate dalla FIBA, quali la Champions League e la Europe Cup. Mentre nella prima competizione i biancoverdi non sono andati oltre gli ottavi di finale (nel 2016-2017), nella seconda (alla quale hanno acceduto perchè quinti nel girone della Champions) essi sono arrivati fino alla finalissima, dove però hanno incontrato la “bestia nera” Venezia, che alla fine ha vinto il trofeo. Esperienze comunque positive, che hanno finalmente consacrato (più della partecipazione all’Eurolega di 10 anni fa) la piazza avellinese nel panorama europeo della palla a spicchi, oltre ad aver garantito un discreto introito di denaro nelle casse della società guidata da Giannandrea De Cesare.

Va detto, tuttavia, che la Scandone è stata ammessa a partecipare alla Champions League (a partire dal debutto di questa competizione, la scorsa stagione) grazie ai suoi risultati nel campionato italiano; la FIBA, organizzatrice della manifestazione, ha sempre voluto premiare il merito sportivo e, dunque, i due terzi posti consecutivi con annesse semifinali playoff delle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 non potevano che spianare la strada ad una partecipazione alla Champions League. Per l’anno prossimo però il discorso si fa più complicato, oltre che per il suddetto merito sportivo, anche per una radicale riforma che investirà l’altra associazione internazionale che organizza competizioni europee di pallacanestro, ossia la ULEB.

La premessa da fare è quella di spiegare quali sono le competizioni europee di basket: dunque, da un lato ci sono le due competizioni ULEB, ossia Eurolega ed Eurocup, mentre dall’altro i due tornei organizzati dalla FIBA, quindi la Champions League e la Europe Cup. Negli anni precedenti si era creata una spaccatura tra le due associazioni organizzatrici, dettata soprattutto da motivazioni ideologiche. Mentre  FIBA ha stabilito che il merito sportivo fosse l’unico criterio di selezione delle squadre partecipanti, ULEB ha cercato di creare un sistema chiuso, basato su licenze, wild cards e garanzie economiche; un sistema che voleva assomigliare a quello delle franchigie dell’ NBA americana, volto a consolidare la supremazia delle principali squadre europee, da applicare sia per l’Eurolega che per la sorella minore, l’Eurocup. Abbiamo avuto l’esempio lampante di questa logica proprio con le squadre italiane: l’anno scorso, infatti, Venezia non ha avuto modo di prendere parte a nessuno dei tornei ULEB, pur avendo vinto il campionato italiano, mentre Milano, eliminata in semifinale playoff, non ha visto intaccata la sua licenza per la massima competizione continentale. Parimenti, per l’Eurocup, sono state ammesse a partecipare per la stagione 2017-2018 tre italiane, ossia Trento, Torino e Reggio Emilia, tutte e tre provviste di licenza ULEB indipendentemente dal piazzamento in campionato.

Ma per la prossima stagione interverranno cambiamenti radicali, soprattutto per quanto concerne l’Eurocup; il board di questo torneo, riunitosi il 12 aprile, ha stabilito di voler introdurre il criterio del merito sportivo per la selezione delle squadre partecipanti, a partire dalla stagione 2018-2019. Le 24 squadre che prenderanno parte alla Regular season saranno quindi scelte sulla base del piazzamento nel rispettivo campionato, con differenze numeriche dettate dal ranking della nazione di appartenenza. In base a questa logica, pertanto, l’Italia avrà garantiti 2 posti, che andranno alle squadre che otterranno i migliori risultati in questo campionato, più un’eventuale terza che dovrebbe essere quella beneficiaria di una delle due wild cards messe in palio dall’organizzatore (i rumors danno per sicura la Fiat Torino).

 

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Dato il clima di ritrovata cooperazione tra FIBA e ULEB, inoltre, verrà data alle squadre la possibilità di scegliere a quale competizione partecipare; è il caso della Germani Brescia, che si ritroverà con ogni probabilità tra le formazioni idonee ad entrare nell’Eurocup pur non avendo mai ratificato la licenza; la società lombarda ha già fatto sapere che, se potrà, sceglierà questa competizione, e non la Champions, definita “troppo faticosa”. Considerando l’attuale tabellone dei playoff ed analizzando le squadre presenti, solo Milano può dirsi certa di partecipare all’Eurolega; Brescia, Trento e Venezia, dunque, lotterebbero per i due posti in Eurocup, con la peggiore tra esse che invece parteciperebbe alla Champions. A quest’ultima coppa, poi, si aggiungerebbero le due migliori tra le eliminate ai quarti dei playoff, dunque Avellino e Varese (che precederebbe Cantù e Cremona in virtù del miglior piazzamento nella stagione regolare).

La situazione, tuttavia, non è così lineare come potrebbe sembrare: innanzitutto, va precisato che, come disposto dall’Articolo 13.3 del Regolamento Esecutivo,  è sempre la Federazione Nazionale che ratifica la partecipazione delle squadre alle competizioni internazionali, e dunque per avere l’ufficialità si dovrà aspettare il Consiglio Federale di fine stagione, a playoff terminati.  In secondo luogo, non va dimenticato che alcune società hanno scelto di partecipare all’una o all’altra coppa per motivi anche “ideologici”, dettati da ciò che si scriveva in precedenza, ossia una partecipazione per merito sportivo piuttosto che per acquisita licenza. I due sodalizi che senza dubbio hanno operato questa scelta sono la Reyer Venezia e la Scandone Avellino, che tra l’altro sono state le finaliste della scorsa FIBA Europe Cup (che, nonostante l’assonanza di nome, non ha nulla a che vedere con l’Eurocup).

Ricapitolando, dunque, Venezia potrebbe, indipendentemente dai risultati che otterrà nei playoff, continuare a scegliere la Champions, lasciando dunque strada spianata a Trento e Brescia per l’Eurocup. La Sidigas Avellino, dal canto suo, seppur dovesse essere esclusa dalla Champions per i suoi risultati in campionato (cosa comunque improbabile), dovrebbe rientrare dalla porta di servizio, cioè ottenere il nulla osta a partecipare per il merito di aver raggiunto la finale dell’altra competizione FIBA.

Allo stato attuale, quindi, sembra proprio che la Sidigas Avellino potrà continuare a calcare i parquet europei per il terzo anno consecutivo; l’ufficialità si avrà solo dopo il Consiglio Federale della Fip, ma in Irpinia su questo fronte c’è un cauto ottimismo.

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