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Difesa e precisione al tiro le chiavi del successo: Sidigas convincente in quel di Torino

Dopo la vittoria mercoledì in Champions, la Sidigas Avellino ingrana la marcia anche in campionato, interrompendo così la recente striscia di quattro sconfitte consecutive. Il successo maturato in casa della Fiat Torino è ampiamente meritato, arrivato al termine di una partita condotta dal primo all’ultimo minuto. I piemontesi hanno toccato un minimo svantaggio di sei punti all’ottavo minuto (9-15), restando per quasi tutta la partita ad oltre il meno 10, e dunque non sono mai riusciti ad impensierire la squadra di Pino Sacripanti.

Le battute iniziali sono stati fondamentali ed hanno di fatto indirizzato la gara: il parziale di 15-0 in favore degli irpini ha annichilito gli avversari, incapaci di segnare per sette lunghi minuti. Il giusto approccio mentale della Sidigas si è mostrato in maniera evidente nel campo: l’intensità difensiva e la lucidità offensiva ne sono stati appunto la dimostrazione. Torino era infatti costretta a tirare da tre con soluzioni spesso forzate mentre dall’altro lato del campo è salito in cattedra Ariel Filloy che realizzando nove (dei suoi quindici totali) punti, con un chirurgico 3/3 da oltre l’arco, è stato il principale artefice di questo sontuoso break.

In casa biancoverde, dunque, c’è molto da essere contenti. La condizione fisica sembra essere in una fase di ripresa, fatta salva la circostanza di Rich: la stella americana, infatti, ha subito un leggero infortunio muscolare che, pur non pregiudicandone la presenza, lo ha costretto a giocare sottotono; soli 3 punti in 22 minuti per il capocannoniere della Lega. Nella magica serata del Palaruffini, la scena sul parquet ha avuto altri protagonisti. Filloy, pur con qualche sbavatura, ha giocato da playmaker con classe e freddezza, fornendo anche quattro assist, ed oggi ha avuto finalmente una mano anche da Fitipaldo; l’uruguayano, autore di una buona prova con cinque punti “pesanti” e cinque assist in diciotto minuti, si è confermato giocatore da trasferta.

Avellino ha giocato da vera squadra, sciorinando per larghi tratti un gioco corale di notevole qualità, efficace e bello da vedere: non è un caso che la Sidigas abbia più che doppiato gli avversari nella speciale statistica degli assist: 23 a 9. La migliore circolazione di palla è stata dunque uno dei fattori determinanti della vittoria biancoverde, insieme ai rimbalzi difensivi; per la verità, in questa statistica la Sidigas è la prima squadra della Lega, dunque non sorprende il dato dei trenta rimbalzi presi nella propria metà campo. Ciò è stato importantissimo nei primi minuti, permettendo così a Leunen e compagni di punire alla perfezione gli errori di Torino al tiro.

Pertanto, oltre al capitano, ancora una volta miglior rimbalzista dei suoi con nove rimbalzi (tutti difensivi, per l’appunto) sotto le plance è ritornato a dominare anche Kyrylo Fesenko, che ai cinque rimbalzi ha aggiunto ben quindici punti messi a referto , risultando, con Filloy,  il top scorer dei suoi. L’ucraino ha sprigionato tutto il suo potenziale offensivo, umiliando i suoi avversari di turno. Coach Recalcati ha pensato anche di accoppiargli Washington, sperando che la maggior velocità del lungo americano potesse mettere in difficoltà il pivot biancoverde, ma gli effetti sono stati vani. Fesenko,oltre a fare canestro da sotto, all’occorrenza riusciva anche ad aprire bene il campo, favorendo così il gioco perimetrale dei suoi. Per l’appunto proprio questo aspetto tattico è da considerarsi, al pari degli altri due sopra citati, come “fattore chiave” del successo Scandone: gli ospiti hanno tirato da tre col 44% (13/29) costruendosi bei tiri “aperti” e dunque più facili da segnare, mentre i piemontesi, asfissiati dalla difesa avversaria, hanno chiuso con uno scarno 14% (3 su 21).

La partita di ieri sera, dunque, è di quelle che servono per riprendere la fiducia, dopo un periodo negativo. Certo, Torino è in caduta libera dopo l’esonero-choc di coach Banchi e dunque potrebbe aver rappresentato un ostacolo non troppo difficile da superare, ma è stata evidente quantomeno la maggiore brillantezza, soprattutto fisica, degli atleti del roster di Sacripanti. Tutti, senza eccezioni,  hanno dato il loro contributo positivo, merito forse anche di una forma migliore. Probabilmente, insomma, sta iniziando a dare i suoi frutti il carico ulteriore di preparazione in vista delle Final Eight,che sono ormai alle porte ed alle quali, ovviamente, la Sidigas vuole arrivare nelle miglior condizioni possibili per poter essere in grado di lottare per il vertice.

 

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