Avellino, ecco D’Andrea: “Il direttore mi ha convinto a venire. Colloquio con Biancolino? Mi ha chiesto più cattiveria”
Le prime parole del classe 2004 con la maglia biancoverde

Tempo di presentazioni: dopo Andrea Favilli, è il turno di Luca D’Andrea. Il gioiellino arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Sassuolo è pronto a dare il via a questa sua nuova esperienza.
Avellino, D’Andrea si presenta: “Sono contento di essere qua e poter dare il mio contributo”
Queste le sue dichiarazioni: “Sono molto contento di essere qua, non vedo l’ora di cominciare questa stagione”.
Sul colloquio con Biancolino e il ruolo più congeniale a lui:“Biancolino mi ha chiesto di metterci più cattiveria in fase difensiva e di aiutare di più la squadra. In attacco ho sempre fatto l’esterno offensivo di destra, in quella parte mi sento molto a mio agio. Le caratteristiche del trequartista che si allarga mi aiutano molto, soprattutto quando impostiamo dal basso”.
Sul gruppo trovato: “La squadra è formata da un gruppo sano, sono contento di essere qua e poter dare il mio contributo. Non vediamo l’ora di giocare la prima di campionato. Ho legato con Kumi, con cui ho già giocato, con Crespi, D’Ausilio e Russo”.
Le motivazioni e la competizione: “Mi alleno ogni giorno al cento per cento per mettere in difficoltà il mister, poi lui sceglierà. Farà le sue valutazioni, le sue scelte ed io le rispetterò”.
Sui modelli e il numero: “Mi ispiro molto a Matteo Politano, lo guardo spesso. Per la trequarti Dybala mi piace molto: il suo piede, i suoi movimenti, come si gira. Per il numero, invece, o l’11 o il 7”.
Sui motivi che lo hanno portato ad Avellino: “Sono venuto qua perché il direttore mi ha convinto, anche perché sono vicino casa. Ma uno dei motivi è anche la tifoseria”.
Sul campionato da affrontare: “La Serie B è un campionato difficile: la prima può perdere con l’ultima. Quest’anno è molto duro, sono scese tante squadre forti dalla Serie A. Noi ci faremo trovare pronti”.
Sugli obiettivi di squadra e personali: “Obiettivi? Sono molto scaramantico, non lo dico (ride, ndr). Vedremo alla fine”.