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Avellino 1 Lanciano 3. Mister, hai infornato Pizza e ci hanno fatto la frittata

Pomeriggio da incubo per l’Avellino.  L’incredulo Lanciano aggira la legge del Partenio realizzando la bellezza di 3 reti in soli 46 minuti di gioco. Buchel al 22′, Germano al 27’ e Amenta al 46’ condannano una squadra sfigurata dalle scelte masochistiche di Rastelli ad una sonora sconfitta interna. Può sembrare ingeneroso criticare l’allenatore che ha realizzato più punti nell’ultimo decennio di storia calcistica Avellinese ma oggi il trainer irpino non ne ha azzeccata una. E’ stata smembrata sino all’osso la formazione biancoverde. Sono stati schierati dal primo minuto elementi  svigoriti  dalle troppe panchine, neo-acquisti schiacciati dal peso della responsabilità, mediani esordienti demansionati ad esterni. L’Avellino, nonostante qualche defezione, è sceso in campo con il canonico 3-5-2. Terracciano tra i pali,  in difesa (orfana di Izzo e Zappacosta infortunati) Decarli, Fabbro, Pisacane, in mediana D’Angelo, Togni, Schiavon. Sulle fasce riesumato Abero sulla corsia mancina, a destra, invece,  schierato a sorpresa il tremebondo Pizza. In attacco i totem Galabinov e Castaldo.

LE RETI- Al 22′ Buchel ruba palla, elude la marcatura di Togni e Pizza, calcia in porta e trafigge Terracciano.

Dopo solo 7 giri di lancette uno svagato Decarli perde clamorosamente palla in area e il solito Buchel  la passa a Comi che, a portiere battuto, regala al Lanciano un doppio vantaggio insperato quanto meritato.

Saltano gli schemi, biancoverdi tutti in avanti alla disperata ricerca del vantaggio. Sul finire della prima frazione un indemoniato Buchel serve Amenta che, indisturbato, fissa il punteggio sullo 0-3.

SECONDO TEMPO

Goal dell’Avellino! Al 26′ della ripresa, sugli sviluppi di un cross di Pisacane, si avventa il neo-entrato Biancolino che impatta la sfera di testa dalla linea di fondo servendo a Castaldo un assist fantascientifico. Rete!

Forcing prolungato dei padroni di casa. 33′, cross di Bittante e tiro al volo di Biancolino. Palla oltre il montante.

Al 40′ Castaldo viene cinturato in area da Amenta. Per l’arbitro Saia di Palermo tutto regolare.

Dopo 3′ di recupero il direttore di gara pone fine alle ostilità.

Rastelli osserva i movimenti della squadra.
Rastelli osserva i movimenti della squadra.

 

SCELTE DISCUTIBILI– Impossibile non fermarsi a riflettere sull’assetto tattico. Perché complicarsi la vita? Perché far debuttare Pizza dal 1′? Come si fa a far giocare come esterno in un 3-5-2 un centrocampista centrale, esordiente in B, appena acquistato per giunta!!!  Perché non Bittante? Perché non Millesi o De Vito? Perché non cambiare modulo in base ai giocatori a dispozione? Inserire il tentennante Abero sulla sinistra è stato un altro azzardo. L’Uruguagio, dato per partente e rimasto in rosa per alchimie di mercato non meglio definite,  aveva messo a referto solo uno scampolo di partita nel girone d’andata. E’ apparso imballato,  fiacco e svogliato. C’è da sottolineare, a ragion veduta, che le fonti di gioco laterali hanno fatto la fortuna di questa squadra nel primo scorcio di stagione. Gettare nella mischia due calciatori mai utilizzati, in un ruolo così delicato in relazione allo schema adottato è una scelta folle ed enigmatica. Il più bersagliato di fischi (dalle tribune) è stato il brasiliano Togni.  Il regista ex Pescara ha sulle spalle più di una responsabilità sulle segnature dei frentani. Farraginoso, abulico, perennemente alla ricerca della forma che non c’è. I tifosi non hanno gradito la scelta dell’allenatore  sin dal fischio d’inizio, ci si aspettava la conferma di Federico Angiulli – autore di una buona prova a Terni-. A discolpa del Mister tuttavia c’è lo stato fisico non ottimale dei due attaccanti  debilitati  da un virus intestinale e l’assenza pesantissima di  colonne quali Arini, Zappacosta e Izzo. Inutile fare processi. Controproducente puntare il dito solo contro il tecnico. Ci si auspica, nondimeno, una repentina inversione di rotta già a Varese. La classifica continua ad accorciarsi nonostante un grandissimo equilibrio. I lupi devono cambiare marcia.

 

CORSI E RICORSI– Lo sport è contrassegnato da tripudi ridondanti e disfatte cocenti. Imperitura alternanza tra resurrezione e declino. Purtroppo non si può sempre trionfare. L’Avellino, nella sua gloriosa storia ha dimostrato di saper ripartire da tracolli ben più avvilenti. Incancellabile la sconfitta di Ravenna del 2006 per 5-2 con Puleo schierato centrale di centrocampo. In quell’occasione si fece tesoro degli errori commessi convertendo  la rabbia in energia positiva. Si chiuse il campionato al secondo posto schiantando il Foggia nei Play off.  Qualche assonanza c’è!

ULTRAS-Un encomio alla Curva Sud. I rumorosissimi Ultras hanno incitato la squadra anche durante l’intervallo. Calore impressionante nonostante il triplo svantaggio. Cori incessanti e a rispondere, treni, braccia alzate, battimani ritmati, mani al cielo e sul finire della partita da segnalare una scarpata fittissima. Avevano scritto in un comunicato di voler spingere la palla in rete. Mancava solo che scendessero in campo a far goal. Difficile trovare una tifoseria così anche nella massima serie.

 

Bandiere al vento nella sud.
Bandiere al vento nella sud.

TABELLINI

AVELLINO (3-5-2): Terracciano; Decarli, Fabbro, Pisacane; Pizza (33′ pt. Ciano), D’Angelo, Togni (20′ st. Biancolino), Schiavon, Abero (7′ st. Bittante); Galabinov, Castaldo. (Seculin, Peccarisi, De Vito, Millesi, Angiulli, Soncin)

LANCIANO (3-5-2): Sepe; Ferrario (23′ pt. Aquilanti), Troest, Amenta; Germano (18′ st. De Col), Vastola (21′ st. Di Cecco), Paghera, Buchel, Casarini; Piccolo, Comi. (Branescu, Ragatzu, Falcinelli, Nunzella, Thiam, Gatto).

Arbitro: sig. Paolo Francesco Saia.

Marcatori: 22′ pt. Buchel , 28′ pt. Germano, 47′ pt. Amenta , 24′ Castaldo.

Ammoniti: 14′ pt. D’Angelo , 27′ pt. Togni , 36′ Paghera , 10′ st. Sepe , 22′ st. Ciano , 41′ st. Castaldo , 48′ st. Di Cecco .

Espulsi: 41′ st. Paghera.

Note: 9.000 spettatori circa. Terreno in perfette condizioni. Giornata mite, cielo sereno.

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