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Avellino colpito e affondato a Nocera

Un secco e inappellabile due a zero. Un Avellino per lunghi tratti inguardabile crolla al San Francesco dinanzi ai padroni di casa della Nocerina. Prestazione negativa e lupi in costante ombra. Eppure i presupposti per far bene c’erano. Serata fresca e ventilata. Anche duecento tifosi irpini presenti sugli spalti a sostenere la squadra. Duemila i tifosi molossi.

La Nocerina parte bene. Subito Lepore vicino al goal, ma Terracciano è abile a respingere il tiro. L’Avellino non c’è. E la Nocerina dopo dieci minuti di gioco passa. A gonfiare la rete ci pensa Malcore, abile a sfruttare il grande lavoro di Cremaschi sull’out destro e a insaccare il pallone alle spalle di Terracciano. La gara entra in una fase di stallo. L’Avellino si sveglia solo nel finale. Ci provano prima il rientrante Gigi Castaldo e poi D’Angelo. Ma le loro conclusioni sono ribattute rispettivamente dal portiere Gragnaniello e dal difensore De Franco. Un brutto Avellino quello che entra negli spogliatoi dopo un minuto di recupero.

La ripresa inizia con una notevole girandola di cambi per i lupi. Rastelli getta nella mischia anche il fuori rosa De Angelis. Ed è proprio lui a rendersi pericoloso, cogliendo la traversa in scivolata su suggerimento di Herrera. Al ventesimo ci prova anche Zappacosta. Attento l’estremo difensore molosso. Herrera poco dopo va vicino al pareggio ma non trova la deviazione vincente. Finisce qui la reazione dei biancoverdi. Inizia lo show di Lepore. La Nocerina va più volte vicina al raddoppio. Al 36esimo Lepore va in rete al terzo tentativo, al termine di un’azione personale. L’Avellino è al tappeto. L’arbitro concede sette minuti di recupero. Ma non succede più nulla. Finisce due a zero per la Nocerina con il pubblico locale che fa festa.

Brutta figura per i lupi in quel di Nocera al cospetto dei giovani molossi. L’Avellino ha offerto una prestazione al di sotto delle aspettative, deludendo per quasi tutti gli oltre 95 minuti di gioco. Lupi da rivedere. Sabato arriva il Novara. Ripetere la stessa prestazione del “San Francesco” significherebbe sconfitta sicura. Ma questo, ne siamo certi, non era il vero Avellino.

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