
Gli ultimi negativi risultati in casa biancoverde hanno lasciato il segno in maniera piuttosto evidente. La positività e l’entusiasmo che si erano venuti a creare attorno alla squadra sono ormai solo un lontano ricordo. E la panchina di Novellino comincia a tremare. Un qualcosa di assolutamente impensabile fino ad un mese fa, ma che lo scarso rendimento avuto dai lupi dal post-derby in poi ha fatto diventare una possibilità concreta. Per evitare l’esonero, Novellino è chiamato a dare una svolta immediata in termini di gioco e risultato nella gara di lunedì sera a Perugia. Un test impegnativo contro una squadra che è alla disperata ricerca di una vittoria. Un test in cui sarà assolutamente vietato sbagliare per il tecnico di Montemarano. Le ultime prove del suo Avellino sembrerebbero aver indotto Novellino a mettere in discussione persino le sue certezze a livello di modulo tattico. Non una sottigliezza per un noto integralista come lui. Il suo 4-4-2 sta infatti evidenziando delle pecche soprattutto in termini di equilibrio e di tenuta difensiva. Il duo di centrocampo D’Angelo-Di Tacchio soffre la fase di non possesso e i centrali di difesa si mostrano eccessivamente vulnerabili a prescindere dalla coppia schierata. Se l’Avellino ha preso gol in 11 partite su 12 (12 su 14 se si considera la Coppa Italia), evidentemente il problema prescinde dalla qualità dei singoli. Novellino ha infatti provato tutte le soluzioni a sua disposizione senza però ottenere mai il tanto agognato cambio di marcia. Più che dalla qualità dei singoli, dunque, i problemi sembrano derivare proprio dall’atteggiamento difensivo della squadra. Ecco perché una disposizione diversa potrebbe essere la soluzione al problema. Più che un 4-3-3, schema provato più volte in questi giorni, l’Avellino potrebbe trovare la quadratura del cerchio con il passaggio al 3-5-2. Giocare con tre marcatori (Kresic-Migliorini-Marchizza?) permetterebbe ai lupi di recuperare un uomo a centrocampo e quindi di dare maggiore copertura ai centrali, che hanno dimostrato di soffrire in particolare gli uno contro uno. Anche gli esterni trarrebbero benefici dal passaggio alla linea a 5, guadagnando una maggiore possibilità di spingere e di fornire cross utili per le punte, lasciate troppo sole in queste ultime partite. Ma la novità più importante riguarderebbe, come detto, soprattutto la linea mediana. Con due soli centrali di centrocampo, l’Avellino ha sofferto soprattutto nei secondi tempi quando ha fatto fatica a fare filtro e a tenere i ritmi dell’avversario. Il passaggio al 3-5-2 comporterebbe l’utilizzo di Moretti, giocatore dimostratosi tecnicamente imprescindibile per dare geometria a una squadra che troppo spesso si affida ai lanci lunghi dalle retrovie. Al fianco dell’ex Vicenza, che ha dato il meglio di sé proprio da interno in un centrocampo a 5, agirebbero Di Tacchio e D’Angelo. Con compiti diversi da quelli svolti sinora. L’attacco, rimasto a secco per la prima volta nella trasferta di Parma, potrebbe sfruttare tanto i lanci di Moretti quanto i cross degli esterni. Una doppia soluzione per ridare verve ad un reparto che sta balbettando da un po’. Novellino sa di giocarsi tutto ed è alla ricerca della scintilla capace di riaccendere l’Avellino. E se la soluzione fosse proprio il passaggio al 3-5-2?