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Avellino show: il Venezia cade sotto i colpi di Arrighini e Schiavon

L’Avellino fa le prove generali del campionato, ormai alle porte, e supera il primo esame della stagione, battendo il Venezia per 2-0 nel terzo turno di Tim Cup. Rastelli conferma le voci della vigilia che volevano la coppia d’attacco formata da Castaldo – Arrighini. Alle spalle dei due, il classico quintetto di centrocampo formato da Bittante (preferito a Regoli) sull’out destro e Zito sull’altro versante, con Kone a cui sono affidate le chiavi della mediana insieme ad Arini e Schiavon. Davanti a Gomis, schierato titolare in porta, il trio Chiosa – Fabbro e Pisacane. Il Venezia risponde con la formazione che ha superato per 5-1 il Taranto nel precedente turno, facendo partire dalla panchina l’ultimo arrivato dal mercato, la punta ex Chievo, Giuseppe Greco. A fare la partita nelle prime battute di gara sono i padroni di casa con le giocate di Zito e Arrighini. Al 7’ Bittante si libera di Giuliaccio e mette al centro area ma il lancio è troppo profondo per la testa di Arrighini.  I lupi tentano una nuova offensiva al 9’ di gioco. Zito imbecca Schiavon che a sua volta crossa per l’accorrente Arrighini ma il suo tiro è impreciso e termina alto sulla traversa. I circa 3500 tifosi presenti incitano i giocatori in campo. Del Venezia si ha notizia al quarto d’ora quando Magnaschi riesce a liberare un destro che non impensierisce Gomis, spegnendosi sul fondo ma in precedenza erano stati ravvisati gli estremi del fuorigioco.  Il tiro del giocatore lagunare corrisponde col rapido buon momento per gli ospiti che vien interrotto qualche minuto più tardi da due buone azioni create dall’Avellino, entrambe nati da calcio d’angolo. La prima al 20’ con Zito che dalla bandierina spedisce direttamente tra le mani di Zima; la seconda, invece, sfiora il goal col pallone che si infila poco sopra la traversa dei veneti che si salvano. Il tutto intervallato dal tiro di Espinal su cui Gomis è attento. All’avvicinarsi della mezz’ora è ancora Avellino che, questa volta cambia lato, rivolgendosi a Bittante, schierato in quello che è stato lo scorso anno il posto di Zappaccosta. Il laterale della Nazionale di serie B è pericoloso esibendosi in due rapidi esecuzioni dalla lunga distanza ma in nessuno dei due casi riesce a trovare il fondo della porta. Il forcing dei lupi, cominciato dal fischio d’inizio, viene premiato al 34’ quando il match si sblocca, quasi manco fosse un tabù, al 34’ con Arrighini che corregge a rete un palo colpito in precedenza dall’incornata del compagno di reparto Castaldo. L’Avellino sente l’odore del sangue dell’avversario e dopo soli 2’ blinda il risultato con la cavalcata di Arrighini che a tu per tu con Zima vede l’inserimento di Schiavon che timbra il cartellino per il 2-0. L’unico neo riguarda l’infortunio occorso a Castaldo atterrato in area e costretto a lasciare il campo allo scoccare del 45’ zoppicando.  Gli uomini di Rastelli riprendono lì dove avevano interrotto prima del rientro negli spogliatoi continuando a strappare applausi ai propri sostenitori. Chiosa solo in area calcia debolmente senza impensierire l’estremo difensore lagunare. Qualche istante più tardi è Kone la cui gran botta viene murata. L’Avellino continua a condurre il gioco, una supremazia che nasce dal centrocampo dove il Venezia è poca rispetto all’agonismo di Arini e Schiavon e alle geometrie di Kone. Quest’ultimo è il mattatore del match alternando tiri da fuori area ad assist per i compagni come nel caso del sinistro raso terra di Zito. Il Venezia, che ha ormai tirato i remi in barca, trova il modo con Esposito dai venticinque metri ma Gomis non si fa sorprendere come anche nel caso del colpo di testa di Greco. Il match è praticamente concluso ma l’Avellino vuole a tutti i costi il terzo goal che non arriva. Poco  importerà. Al triplice fischio finale è gran festa. Il passaggio del turno è  realtà.

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