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Errori e fantasmi d’un tempo. Ma la strada playoff è ancora aperta per la Sidigas

«Abbiamo trovato il ritmo e dobbiamo continuare a pedalare a testa bassa». È andata male, al contrario, alla Sidigas Avellino che, nell’ultima giornata di campionato contro la Granarolo Bologna, ha disatteso le richieste del suo allenatore, Frank Vitucci, avanzate lo scorso venerdì nel presentare la gara contro i felsinei. Quella vista sul parquet del PaladelMauro ieri pomeriggio è stata una Scandone ripiombata nei soliti e noti problemi che l’accompagnano da inizio stagione, con tanto di sfortuna. E il riferimento va alle percentuali nel tiro da tre punti: quel 6/28 (o 21% per gli amanti delle statistiche) è stato maldigerito dal tecnico veneziano che ha definito come “da cani” la prova dall’arco dei 6,75 metri. I pessimi numeri nel tiro dalla lunga distanza confermano  anche, e ancora una volta, come l’attacco della Scandone dipenda eccessivamente dalla vena realizzativa dei propri tiratori che contro la compagine felsinea hanno litigato col ferro più del previsto: 0/6 Cavaliero, 2/8 Goldwire, 1/6 Hayes. Un invito a nozze, dunque, per coach Giorgio Valli che ha servito lo scacco matto al proprio collega inventandosi una difesa “a zona” che ha costretto Avellino a collezionare i numeri precedentemente elencati e a non poter ripartire in contropiede. Un altro aspetto emerso nel confronto di due giorni fa è stata l’incapacità della Sidigas di non riuscire a colpire Bologna in contropiede nel primo tempo. Valli in settimana l’aveva fatto capire ed i suoi uomini sono stati abili nel bloccare le ripartenze dei vari Cavaliero e Goldwire che sono rimasti sul parquet, rispettivamente per 37’ e 29’. I due non sono stati gli unici ad aver avuto alti minutaggi nel confronto con le Vunere. Ad Ivanov è stato concesso soltanto un minuto per poter rifiatare in panca. Identico discorso va fatto per Will Thomas e Jarvis Hayes. Un problema in più per il trainer biancoverde le cui radici sono da ricercare nella profondità e nel contributo della panchina. Je’kel Foster ha sprecato l’ennesima chance concessagli dal suo allenatore che in settimana ha avuto modo di apprezzare lo spirito con cui si è allenato col resto del gruppo. Come noto, le gare con in palio i due punti sono tutt’altra cosa e la scarsa fiducia  o insicurezza dell’ex Cremona non rappresentano una bella notizia per il club di contrada Zoccolari, privato nell’ultimo turno anche di Lakovic. L’esperienza, il carisma e la visione di gioco del playmaker sloveno si è fatta sentire nella metà campo d’attacco. I problemi fisici del nativo di Lubiana, ma non solo, costituiscono una delle spiacevoli costanti di questa stagione. Vitucci conta di recuperarlo nel corso di questa settimana. Lo stesso dicasi per Biligha e Dragovic mentre a marcia ridotta procede il recupero di capitan Valerio Spinelli. Chi reclama spazio è Kieron Achara, autore di un 100% alla casella realizzazioni in soli 4’ di utilizzo. Vitucci gli ha preferito la maggior conoscenza reciproca del tandem Ivanov – Thomas nel provare a scardinare la retroguardia bolognese che è riuscita a limitare l’efficacia dei due giganti biancoverdi che, dall’altra parte, hanno avuto le mani piene contro i vari Jordan ed Ebi. L’ex Knicks è stato il valore aggiunto per la Granarolo, occupando bene l’area e creando vantaggio ai suoi con la propria stazza e i giochi a due. Due, adesso, saranno le settimane che Avellino avrà per preparare il prossimo appuntamento, previsto per sabato 19 aprile in quel di Brindisi. L’obiettivo dei playoff non è definitivamente tramontato. La matematica tiene ancora in vita le speranze di rimonta dei lupi, aiutati dal successo di Varese contro Caserta e di Pistoia a Venezia (tutte a quota 22 punti in graduatoria). Ma per tagliare l’agognato traguardo servirà far tesoro dei propri errori e «assumersi quell’impegno mentale» sollecitato da “Coach of the year”. (Davide Baselice)

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