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Serie D – Anzio, mister Guglielmo Bacci: “Con l’Avellino gara durissima. Negli anni 80 fui vicinissimo a vestire la maglia del lupo. Quella doppietta di Juary…”

Archiviata la pesantissima vittoria con l’Albalonga, per l’Avellino è già tempo di pensare alla prossima giornata di campionato visto che mercoledì arriverà l’Anzio al Partenio. I laziali sono fanalino di coda del girone G della Serie D con soli 9 punti. Una gara da Davide contro Golia al Partenio ma non bisogna sottovalutare nessuno.

Ai nostri microfoni ha parlato l’allenatore dell’Anzio, Guglielmo Bacci. Il tecnico siede sulla panchina dei laziali da esattamente un mese (un record visto che la società ha cambiato ben 7 allenatori da inizio stagione) ed è chiamato ad un’impresa titanica, salvare la squadra che è ultima a soli 9 punti. Bacci ci ha parlato della gara del Partenio di mercoledì e ha parlato di alcuni aneddoti visto che da calciatore ha sfidato l’Avellino un paio di volte in Serie A negli anni ’80 e in squadra con lui nell’Udinese c’era un certo Attilio Tesser, che ad Avellino ha lasciato tanti bei ricordi.

Queste le parole di mister Bacci raccolte da SportAvellino.it. 

– Mister buongiorno siamo a due giorni dalla gara tra Avellino e Anzio. Una gara sulla carta scritta, visto la classifica, ma come vi state preparando per affrontare questa partita?

“E’ un piacere innanzi tutto giocare al Partenio. Sarà una gara difficilissima, sappiamo la forza dell’Avellino che si sta anche rinforzando per vincere il campionato. Noi conosciamo i nostri limiti e stiamo preparando bene questa partita pur sapendo che di fronte ci sarà una squadra molto forte. Verremo ad Avellino a fare la nostra partita, provando a mettere in campo le nostre armi per provare a fare qualcosa di importante. Sto valutando un pò la condizione di qualche nostro calciatore, che ieri è uscito con qualche problema, ma siamo motivati di poter giocare una partita così bella in uno stadio che ha fatto la storia”.

– Mister la situazione del suo Anzio è un pò disperata, solo 9 punti raccolti e lei è solo l’ultimo di una lunga serie di allenatori che si sono susseguiti sulla panchina laziale nel girone di andata. Come pensa di riuscire a salvare la sua squadra?

“Sappiamo che è una situazione davvero complicata e il gap dalla avversarie è notevole ma finchè c’è vita c’è speranza. Sto cercando di lavorare con serenità e provare a dare voglia e motivazioni ai ragazzi e poi vediamo cosa ci dirà il campo alla fine. Proveremo a scalare questa montagna durissima e toglierci qualche soddisfazione. Di impossibile nella vita non c’è nulla e noi ci proveremo”. 

– Parlando del passato, lei da calciatore ha incrociato l’Avellino alcune volte negli anni ’80, con la Roma e l’Udinese in Serie A. Con i friulani è stato protagonista di una gara epica datata 14 dicembre 1980 finita 5-4 per l’Udinese. Se la ricorda quella partita e che ricordi ha dei lupi in Serie A?

“Certo che mi ricordo di quella partita, fu una gara pazzesca, come hai detto tu finita 5-4 per noi. Era dicembre, ricordo che si interruppe per qualche minuto il match perchè fece scuro e l’impianto delle luci aveva alcuni problemini. Vincemmo con un gol al 90′, ma ricordo che all’Avellino fece una doppietta Juary. Un folletto incredibile, era immarcabile ed ha fatto la fortuna dei lupi e non solo. Fu una partita bella davvero che ricordo con piacere. Ricordi dell’Avellino in Serie A? Bellissimi, era una squadra e una piazza fantastica. Tra l’altro io fui vicinissimo a giocare con l’Avellino. Sono stato alcuni giorni lì da voi, perchè Rino Marchesi allora tecnico dei lupi mi voleva. Io venivo dalla Roma e sembrava fatta per giocare con l’Avellino. Poi saltò tutto. Erano tempi davvero stupendi. Auguro all’Avellino e ai suoi tifosi di poter tornare dove meritano”. 

– Mister infine un’ultima cosa. In quella gara clamorosa di Udine appena ricordata, con lei in campo c’era un certo Attilio Tesser, un allenatore che è rimasto nei cuori della piazza irpina. Che ricordi ha di lui e se ancora lo sente?

” Certo che lo ricordo Attilio, una persona stupenda e non mi stupisce che sia rimasto nel cuore della piazza avellinese. Purtroppo da allora non l’ho più rivisto e sentito, ma posso dire che era ed è una persona a modo e un esempio da seguire”. 

– Grazie mister in bocca al lupo. 

“Grazie a voi a mercoledì”

 

 

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