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Sidigas, a Capo D’Orlando si attende la svolta dalla panchina

La Sidigas Avellino prosegue la preparazione in vista della trasferta di Capo D’orlando, la seconda in questo campionato.  La formazione di Vitucci va a caccia del primo successo dell’anno lontano dalle mure amiche. Un obiettivo soltanto sfiorato nella sfortunata trasferta di Cantù in cui i minuti finali sono risultati fatali al roster biancoverde.
Nei primi centosessanta minuti l’unica nota stonata viene dalla panchina. Le seconde linee della Scandone sin qui non hanno mantenuto le attese della vigilia. Un aspetto che lo stesso trainer veneto ha tenuto a puntualizzare.
Se contro l’Umana Reyer Venezia,  la panchina della Sidigas  aveva garantito alla causa ben diciotto punti, suddivisi tra gli otto di capitan Daniele Cavaliero, i cinque di Riccardo Cortese, i tre di Marc Trasolini e i due di Luca Lechthaler, nelle restanti tre uscite i rendimento è vistosamente calato.
Alla Mapporo Arena, invece, sui sessantacinque punti finali, la squadra ha beneficiato di dodici punti con Cavaliero e Cortese unici ad iscriversi nel registro dei realizzatori. Le cose non sono andate meglio nella prima vittoria stagionale arrivata contro la Consultinvest Pesaro in cui il dato parla di soli sette punti.
Una statistica che è migliorata lo scorso lunedì con quattordici punti all’attivo ma che ha sancito per la terza gara consecutiva come solo due uomini dalla “bench” siano andati a referto.
Vitucci, nell’analizzare questo andamento nel dopogara di Pesaro, ha punzecchiato in senso buono i suoi giocatori  affermando che “la panchina può giocare meglio di come sta facendo. Non li boccio assolutamente, dico solo che devono migliorare”.
Ed anche nel post partita con le “scarpette rosse” il coach di Venezia ha ribadito la sua idea: “Ritengo che la panchina ci possa dare ancora di più”.
Questione psicologica? Di pochi minuti giocati? La trasferta in Sicilia rappresenta un altro importante test per Cadougan e compagni. Il playmaker di Toronto, ancora all’asciutto di punti, è l’oggetto misterioso in questo primo scorcio del torneo. Un avvio difficile complicato dai problemi muscolari che lo hanno costretto a rallentare la preparazione tra fine settembre e i primi giorni di ottobre. Che sia la volta buona? La sfida giocata in posticipo contro Milano ha tolto un giorno di allenamento alla squadra rispetto ai prossimi avversari.
In quest’ottica, poter fare affidamento in termini di punti (e non solo) su un secondo quintetto rappresenterebbe un vantaggio su un campo, quello del PalaFantozzi, cui la Scandone è riuscito ad espugnarlo in ben due circostanze: nel 2006-2007 (68-74 con 23 punti di Nikola Radulovic) e in gara 2 dei quarti di finale playoff (86-96) della stagione seguente. La Sidigas è pronta a ripetersi.

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