
Dopo Zare Markovski, domenica pomeriggio al PaladelMauro (ore 18:15) arriverà un altro ex in panchina che, rispetto al trainer macedone, non è rimasto nei cuori dei tifosi biancoverdi. Reduce dalle affermazioni della sua Granarolo Bologna contro l’Enel Brindisi e la Pasta Reggia Caserta, Giorgio Valli cercherà di cogliere un tris di risultati contro la sua vecchia squadra.
Coach due vittorie nelle ultime due uscite. Vi siete definitivamente rilanciati?
«Difensivamente i miei giocatori sono stati autori di buone prove ma in alcuni casi non è bastato. Quando abbiamo avuto la fortuna di riuscire a fare canestro, si è anche centrato l’obiettivo di conquistare quattro punti che ci creano meno ansie e allontanano lo spauracchio della retrocessione».
L’exploit al debutto contro Siena. Cinque sconfitte di fila. I successi a Brindisi e con Caserta. Un percorso molto discontinuo quello della sua squadra?
«Sto qui da non tantissimo tempo. Fare un bilancio è difficile. Ci alleniamo bene, giochiamo anche bene. Ma in qualche caso la fortuna non è stata dalla nostra parte come nel caso della gara casalinga persa con Reggio Emilia che la settimana seguente ha poi battuto il Banco di Sardegna Sassari. In generale ritengo che potevamo avere sei punti in più in classifica».
Domenica ritorna in Irpinia. Come sta trascorrendo questa vigilia?
«Sto vivendo l’attesa in maniera molto tranquilla. Il passato è passato al di là che non possa esserci stato un rapporto idilliaco con la tifoseria o la piazza. Non cerco assolutamente rivincite».
Qual è il rimpianto maggiore della sua breve esperienza sulla panchina biancoverde?
«Il rimpianto maggiore è quello di non aver avuto a disposizione un Chris Warren in perfette condizioni fisiche e Dwight Hardy su cui avevo riposto tanta fiducia. Sappiamo come è andata. Può andare bene, può andare male. Questa è la vita e lo sport. Può succedere. Mi conforta che adesso Dwight stia giocando bene con la maglia di Bologna».
Dopo esser stato esonerato nel novembre del 2012, ha più risentito l’ingegner De Cesare?
«Con patron De Cesare i rapporti sono rimasti ottimali. In qualche altro caso abbiamo avuto la possibilità di sentirci. Non ho nessun conto in sospeso. Ora tutte le mie attenzioni sono riposte sul mio ritorno in Virtus».
Venendo all’attualità, che gara si aspetta contro la Scandone?
«Innanzitutto la sfida con la Sidigas non sarà di certo facile. Avellino ha ripreso entusiasmo dopo il successo contro Venezia. Posso dire che domenica si affronteranno due squadre che ad inizio stagione avevano ben altri obiettivi. La squadra ha grande talento, giocatori di qualità come Ivanov e Thomas. Può contare sull’esperienza dei vari Lakovic ed Hayes e Cavaliero, quest’ultimo divenuto oramai un esperto del nostro campionato. A nostro sfavore abbiamo l’età media più bassa perché affronteremo un roster che può annoverare diversi giocatori che superano i trent’anni di età. Noi dovremo esser bravi a non far correre Avellino ma farlo noi, partendo dalla difesa. Se non correremo ma saremo costretti a giocare a difesa schierata contro una squadra come la Sidigas, sicuramente avremo delle difficoltà e potrebbero venir fuori i nostri limiti».
È di qualche settimana fa la decisione di riprendere l’allenamento della sua squadra alle ore 21:00, causa lo scarso impegno profuso dai suoi giocatori. Come nasce quest’idea?
«Guardi, non mi sono ispirato a nessuno. Semplicemente credo che se il lavoro va fatto, deve esser fatto bene. Senza polemica e senza alcuna forma di insulto ma in modo molto tranquillo. La squadra non aveva dato il massimo in quell’allenamento ed abbiamo ricominciato daccapo, alle nove di sera». (Davide Baselice)