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Vitucci: «Contro Varese per confermarci e cercare la terza vittoria di fila»

Frank Vitucci
Frank Vitucci

Messe da parte le Final Eight di Coppa Italia, si rituffa nel campionato la Sidigas Avellino che si prepara ad affrontare un doppio turno casalingo rispettivamente contro Cimberio Varese ed Acqua Vitasnella Cantù. La sosta è servita alla squadra biancoverde a ricaricare le energie in vista della restante parte del girone di ritorno con sette sfide sul parquet e soltanto cinque in trasferta. Contro il roster lombardo allenato da Fabrizio Frates ci sarà in campo con la maglia numero 23 l’ultimo acquisto di mercato (tesserato soltanto ieri mattina) Je’kel Foster. Lo “scrittore” Frank Vitucci definisce la gara contro i lombardi il primo capitolo di un nuovo libro che i tifosi si augurano possa annoverare il maggior numero di vittorie: «Riprendiamo il cammino con l’arrivo di questo nuovo giocatore (Foster ndr) che abbiamo tesserato ufficialmente oggi, andando subito a rischiarlo domenica. Per noi è come andare ad aprire un libro nuovo di cui l’introduzione l’abbiamo vista nelle due partite precedenti. Adesso rimangono da scrivere gli altri capitoli che sono abbastanza corposi. Sono convinto che si possa andare nella direzione giusta prendendoci ancora qualche altra soddisfazione».  Il trainer della Scandone non nasconde che la settimana in palestra è stata caratterizzata dagli immancabili  problemi fisici che hanno interessato qualche elemento della rosa: « La situazione della squadra questa settimana è stata così così. Qualche problemino lo abbiamo avuto ma non vorrei enfatizzarlo. Lakovic lamenta qualche problema alla schiena. Dragovic è stato alle prese con un problema al ginocchio ma è in fase di risoluzione. Sono cose che fanno parte della quotidianità». Vitucci coglie l’occasione per parlare dell’ultimo innesto Foster: «La situazione della squadra questa settimana è stata così così. Qualche problemino lo abbiamo avuto ma non vorrei enfatizzarlo. C’è servita la sosta per introdurre Foster che ci potrà dare una mano senza chiedergli esageratamente troppe cose ma credo si stia inserendo nella maniera giusta sia dal punto di vista tecnico che relazionale e ci aiuterà ad allungare le rotazioni». Al PaladelMauro domenica arriverà la sua ex squadra con cui lo scorso anno è stato artefice di una stagione irripetibile: «Giochiamo contro un avversario che nel corso della stagione si è rinforzato con due giocatori che hanno sostituito i precedenti come Banks e Linton Johnson e su cui dovremo difendere forte». E aggiunge che «Dobbiamo riuscire a contenere le loro folate frutto del talento offensivo anche con poche azioni cercando tiri da tre punti. Hanno giocatori con mani molto educate  e ci sono momenti della patita in cui possono fare lo strappo ma dobbiamo assolutamente contenerli nelle ripartenze e i loro pick and roll. Avere il controllo delle operazioni, dar vita ad una manovra ragionata e metterci la personalità, vista in campo a  Roma, che ci ha aiutato nei momenti di difficoltà. Dovranno essere le nostre prerogative». La conferenza stampa è l’occasione per far il punto sulla vicenda Dean – Richardson e sul bilancio della stagione sin qui giocata. «Non sono pentito di aver confermato Dean e Richardson a inizio stagione e non provo delusione a livello umano per quanto accaduto. Ho fatto quello che dovevo fare e la società mi è stata vicina». Passando, invece, ai sette mesi dal suo ritorno in Irpinia, il coach veneziano è molto schietto e senza peli sulla lingua: «La stagione non è nata bene. La preseason è stata pessima, pessima perché troppi giocatori sono arrivati tardi e in cattive condizioni e due giocatori firmati tardi. Quindi la preparazione non l’abbiamo fatta e con Pesaro in casa abbiamo perso per questo motivo qui perché non eravamo pronti. Poi recuperare è stato difficile perché durante l’anno abbiamo avuto problemi di natura tecnica con giocatori che riescono o meno ad adattarsi ai cambi tecnici. La chimica è venuta fuori a fatica, in maniera scostante. Qualche partita buona l’abbiamo fatta ma il bilancio non è soddisfacente».

Davide Baselice

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