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Qualità Botta, garanzia Antenucci. Tutti i segreti della capolista

Il focus sulla formazione biancorossa

Archiviato con grande soddisfazione il blitz operato in casa Turris, l’Avellino di Piero Braglia si avvicina a grandi passi alla sfida con la capolista Bari. Una sfida sentitissima che metterà in palio punti pesanti per le sorti dell’intero campionato. I lupi sono determinati a riaprire i giochi, i pugliesi pronti a dare un colpo pesante alle ambizioni dei rivali.

La guida tecnica

Dopo il valzer di tecnici delle ultime stagioni (Cornacchini, Vivarini, Auteri, Carrera), la panchina del Bari ha trovato la sua guida sicura in Michele Mignani (classe 1972). Ex difensore con un buon passato anche in Serie A, reduce da una gratificante esperienza alla guida del Modena, Mignani sta realizzando in Puglia il suo piccolo capolavoro. Arrivato senza squilli di tromba, ha dato fin da subito una precisa identità tattica alla sua squadra (4-3-1-2) e si sta godendo il meritato primato nel girone C di Serie C.

La stella

Nella rosa biancorossa spiccano tanti elementi di categoria superiore. Tra tutti, l’uomo di maggior qualità è sicuramente Ruben Botta (classe 1990). Protagonista qualche stagione fa in Serie A con le maglie di Inter e Chievo, reduce da una positiva annata con la maglia della Sambenedettese (8 gol realizzati), il trequartista argentino è il faro della manovra offensiva della formazione biancorossa (fin qui 3 gol e svariati assist). Capace di saltare l’uomo come pochi e di illuminare la manovra con le sue giocate, Botta può essere considerato il top player del girone, rappresentando per il Bari quello che Falletti era per la Ternana nella scorsa stagione.

Il bomber

Gli anni passano, la classe ed il fiuto del gol non accennano però a diminuire. Dopo una partenza diesel, nelle ultime giornate Mirko Antenucci (classe 1984) si è letteralmente acceso, ritrovando smalto e fiducia dei tempi migliori (5 reti nelle ultime 5 gare). Confermando di essere un bomber senza età, capace come pochi di “sentire” la porta avversaria e di spostare gli equilibri di una gara anche con una singola giocata. Una garanzia assoluta per la società biancorossa, determinata più che mai a sfruttare (finalmente in toto) le perle del suo goleador per il tanto atteso salto in Serie B.

Il momento biancorosso

Dopo la sconfitta di Castellammare di Stabia, seconda consecutiva in trasferta dopo il tracollo di Francavilla Fontana, la formazione pugliese ha messo in fila tre successi consecutivi. Sfruttando al meglio il calendario favorevole (Vibonese, Fidelis Andria, Latina), Mignani ha ritrovato strada facendo quelle certezze che erano state messe in dubbio nelle settimane precedenti. La forza del Bari è da individuare sicuramente nella qualità e nella profondità della rosa, la bravura del tecnico nel coinvolgere tutti i giocatori, sfruttando al meglio le risorse provenienti dalla panchina. Emblematico il caso dell’attacco, che ha visto ergersi a protagonisti prima Cheddira e Simeri e poi, una volta recuperata la condizione migliore, Antenucci e Paponi. Abbondanza di uomini e gol già di categoria superiore.

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