
L’analisi – Siamo in malafede… smentiteci
Non è giusto condannare senza avere prove figuriamoci solo se si parla di indizi. L’Avellino ha perso due partite e sembra che si vuole cercare il capro espiatorio attraverso episodi poco chiari che hanno sicuramente indirizzato gli ultimi due match dei lupi verso favori agli avversari. Dopo i fatti avvenuti prima del match tra Verona ed Avellino gli irpini sembravano una squadra che a piccoli passi doveva gudagnarsi quello fin qui sprecato. Poi tre vittorie consecutive contro due squadre di alta classifica e una diretta avversaria alla salvezza hanno cambiato le consapevolezze di tutta la piazza. Andiamo subito al dunque e non giriamoci intorno: scelte da scrivania e decisioni arbitrarli da quel momento sembrano tutte contro i biancoverdi. Aspettiamo di essere smentiti ma non dimentichiamo di mettere sul piatto della bilancia un assurdo divieto di trasferta ad ordine geografico, un’incomprensibile sordità sui cori che hanno infangato ancora una volta i “terremotati. Poi ci sono le due assegnazioni arbitrali discutibili. Quattro chiari calci di rigore non fischiati. Due espulsioni molto ma molto affrettate e ritardi nei rilanci del portiere avversario non sanzionati con il giusto peso. Ci fermiamo agli episodi lampanti. Quelli impossibili da non vedere.
Siamo in malafede? Smentiteci. Prima del match contro lo Spezia il campo di gioco è stato innaffiato circa dieci minuti prima del fischio iniziale. Non si può fare è contro il regolamento. A 5 minuti dal termine del match è iniziato un teatrino ridicoli di palloni che non c’erano. L’arbitro stesso per bene due volte ha dovuto richiamare l’attenzione delle panchine per aver un pallone e dare la possibilità all’Avellino di pareggiare. Dimostrateci che queste cose non si potevano fare con un’ammenda nella prossima decisione del giudice sportivo. Dimostrateci che a pagare per qualcosa non sia sempre e solo l’Avellino. Noi aspettiamo. Nel frattempo siamo consapevoli ancora di più che dovremo scalare la nostra montagna da soli e lo faremo anche restando in malafede.