SERIE B

Oh Mamma, Mamma…rella

Trentatrè anni portati bene, anzi benissimo. Un contratto con scadenza lunga (giugno 2018), un ingaggio non più alla portata del Lanciano in evidente smobilitazione. E una tentazione. Anzi due. Una si chiama Avellino, la seconda Bari. E’ duello tra le due grandi della B per accaparrarsi le prestazioni del laterale sinistro più forte, al momento, della serie B. Il suo nome è Carlo. Il suo cognome Mammarella. L’Avellino lo aveva puntato già due anni fa. ma di fronte alle resistenze del Lanciano, i lupi virarono su Antonio Zito. Porte scorrevoli. Lo stesso Zito, ora, potrebbe liberare con la sua cessione il posto per l’esterno nativo di Pescara. Corsa, polmoni e un piede vellutato. Per i cross e per le punizioni. E’ il sogno di Tesser. E Taccone sta facendo carte false per accontentarlo. Ma di mezzo c’è Paparesta e il Bari. Che dalla sua ha la forza di poter offrire un contratto più alto. Mammarella è assistito dalla Di Campli Management, la stessa società che cura gli interessi di Verratti, di Schiattarella, di De Col, Amenta. Insomma l’Avellino lo segue a fari spenti e pare abbia proposto un contratto allettante. Stessa scadenza attuale (giugno 2018), un ingaggio annuale da 120mila a stagione più un superpremio in caso di raggiungimento della serie A. Si tratta. E’ più di una semplice voce di mercato.  Ma c’è da battere la concorrenza del Bari. Certo è che se Mammarella arrivasse davvero, l’Avellino prenderebbe quota sulla corsia mancina ma aumenterebbe e non di poco le sue probabilità di accedere facile ai play-off.

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