SERIE B

Semaforo verde, l’Avellino c’è

IMG_3220_corriereVincere, divertire e dominare. Il miglior Avellino del girone di ritorno stende a domicilio il Crotone, riabbraccia prepotentemente il sogno play-off e regala un pomeriggio denso di emozioni (e di cambiamenti metereologici) ai tifosi biancoverdi, chiamati a gran voce in settimana dalla società di piazza Libertà a suon di prezzi popolari. Le numerosissime occasioni da rete sprecate dalla truppa biancoverde sono state un vero e proprio record, un tiro a bersaglio mai registratosi in precedenza nel corso di questo campionato. In terra irpina i ragazzi di mister Drago hanno dato vita, al contrario, ad una prestazione incolore, condizionata da un Bernardeschi sottotono e, in generale, un attacco rossoblu che in sole due circostanze è andata vicino al pareggio prima del goal che ha chiuso i discorsi, a firma di Galabinov. Con la rete in pieno tempo di recupero, il bulgaro è salito a quota dodici in classifica, realizzando la seconda rete in altrettante partite. Questa volta senza polemiche. Il numero di palle goal sprecate dal giocatore in comproprietà col Livorno è stato, tuttavia, davvero esorbitante. Una quantità di occasioni difficilmente pronosticabile alla vigilia dalla punta di Sofia, ritornata a far tandem in avanti col gemello del goal Castaldo. Una mossa tattica utilizzata l’ultima volta il 1 marzo quando l’Avellino si fece beffare nel finale di match dal Pescara. Non è accaduto lo stesso contro i pitagorici. Sin dai primi istanti di gara, infatti, si è immediatamente percepito la fame di tre punti dei lupi, di riscattare lo scialbo pareggio di Castellamare di Stabia e, soprattutto, di post season. Nel presentare la sfida ai calabresi, Massimo Rastelli aveva detto che «sarebbe scattata la nostra rincorsa ai playoff», evidenziando nei pochi goal realizzati uno dei nei della squadra, «pur giocando con tre punti». Una presa d’atto ribaltata in ventiquattrore nel capriccioso pomeriggio climatico del “Partenio – Lombardi” a suon di cross dalla fascia smazzati da un galvanizzato Davide Zappacosta  (miglior prova offerta nelle sei gare disputate dopo l’infortunio); dello scarso cinismo sotto rete di Castaldo e da una difesa che ha retto bene il confronto col secondo attacco dell’intera cadetteria, giunto alle pendici del Partenio con statistiche di tutto rispetto: quarantanove reti siglate alla pari del Siena, di cui ventitré lontane dallo stadio “Ezio Scida”. Sulla carta limitare le avanzate di gente come Bernardeschi, Ishak e Bedaoui  non era un compito agevole per la retroguardia di casa. La missione è riuscita perfettamente ai vari Izzo, Peccarisi e Pisacane che hanno sbarrato coi giusti tempi la strada al tridente crotonese. Dall’altra parte a piegare le resistenze c’ha pensato un Eros Schiavon la cui marcatura (a segno già nel derby di novembre con la Juve Stabia) ridà fiducia ed entusiasmo al mediano ex Cittadella, in evidente fase calante nelle ultime apparizioni e desideroso di riprendersi il ruolo di “polmone” della squadra, così come l’ha simpaticamente etichettato qualcuno per le sue inarrestabili corse sul terreno di gioco. In classifica l’Avellino è chiamato a ripetersi, a cominciare dalla trasferta di Cesena, cullando quel sogno chiamato playoff. Perché adesso crederci non costa nulla. (Davide Baselice)

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