CALCIOSERIE CUS AVELLINO

Avellino, questione di modulo? Pazienza cerca l’assetto per la rimonta

Sabato i lupi potrebbero adottare uno schieramento diverso: l’idea

Dopo una dolorosa sconfitta, come quella che l’Avellino ha subito a Catania nella gara d’andata del secondo turno della Fase Nazionale dei playoff, il day after è dedicato all’analisi di ciò che ha impedito di performare al massimo livello.

Assodato che per i biancoverdi abbia certamente inciso il lungo periodo di inattività, è altresì evidente che la prestazione sottotono sia scaturita anche da altre motivazioni. Tra queste c’è evidentemente anche la questione relativa al modulo, all’atteggiamento tattico e al mancato incastro tra le pedine. Tutte riflessioni che occupano sin da ora i pensieri di Michele Pazienza, pronto a cambiare assetto in vista della gara di sabato per dare al suo Avellino una marcia in più verso la rimonta.

Avellino, questione di modulo? Pazienza cerca l’assetto per la rimonta

“Doppia punta e trequarti era una soluzione che avevamo provato, la condizione di Gori non ci ha permesso però di utilizzarla. Oggi non era il momento giusto”. Pronunciando in zona mista queste parole, ancora a caldo, pochi minuti dopo il fischio finale, Pazienza ha finito più o meno implicitamente per ammettere come nei suoi pensieri ci sia già l’alternativa tattica al deludente 3-5-2 di ieri.

L’assetto che più convince il tecnico biancoverde è infatti il 4-3-1-2, modulo già sperimentato nel secondo tempo del test con il Trastevere e sul quale l’ex Cerignola sa di poter fare pieno affidamento. In una gara in cui l’Avellino non potrà gestire, essendo costretto a vincere, sarà infatti fondamentale ridurre le distanze tra i reparti e aumentare al contempo il peso della propria proposta offensiva.

Nonostante la scelta di D’Ausilio nel ruolo di mezzala, infatti, il 3-5-2 del “Massimino” ha finito per rivelarsi inoffensivo e quindi il lupo deve anzitutto ritrovare la propria imprevedibilità negli ultimi trenta metri. Caratteristica che dovrebbe essere garantita dall’impiego di Sgarbi in versione rifinitore, che formando un triangolo con le due punte – Patierno e Gori – potrebbe aumentare sensibilmente la soglia di pericolosità del lupo.

Altra caratteristica fondamentale che il 4-3-1-2 potrebbe restituire all’Avellino di Pazienza è poi l’efficacia nella fase di riconquista del pallone. Al “Massimino” i lupi sono stati poco reattivi, palesando anche uno scollamento in mezzo al campo che spesso si è tramutato in confusione tattica. L’adozione del 4-3-1-2 dovrebbe invece permettere alla squadra di stare più corta, avvicinando così i reparti e riducendo gli spazi, in modo tale da favorire appunto la riconquista del pallone e anche la risalita verso la porta avversaria attraverso passaggi corti e facili, senza puntare sul lancio lungo su Patierno, mossa spesso inefficace.

Una accurata strategia tattica – alla ricerca di imprevedibilità e ordine – è la chiave per permettere all’Avellino di centrare la rimonta. Anche in virtù delle difficoltà, dell’atteggiamento e del rendimento esterno del Catania, che con Zeoli ha rimediato 5 sconfitte in 6 trasferte, uscendo vivo solo dal confronto con l’Atalanta U23.


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