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Avellino-Padova 0-1, le pagelle della sconfitta biancoverde

I nostri voti ai calciatori schierati da Braglia

Forte 6,5: tiene in piedi l’Avellino con le forze della disperazione, con due parate meravigliose su Ronaldo e Chiricò. Gli ultimi due interventi straordinari di una stagione giocata a livelli eccellenti.

Laezza 5: dopo pochissimi minuti rischia grosso in uscita, “regalando” un brivido di paura ai tifosi. Fatica a prendere le misure, stringe i denti dopo un colpo all’avambraccio e viene poi sostituito all’intervallo.
(dal 46′ Errico 6: è la mossa della disperazione di Braglia, che lo tira fuori dalla naftalina e lo butta nella mischia nel momento più complicato. Il ragazzino scuola Frosinone ha la qualità e la leggerezza per provare la giocata. Un suo tiro al 60′ termina di un soffio sopra l’incrocio dei pali. Ci riprova nel finale con una buona intuizione, ma non va).

Dossena 5: a metà primo tempo suona la carica con un paio di interventi in anticipo da applausi. Poi però va in tilt: sfortunato sul rimpallo nell’azione del gol, viene goffamente ammonito nel finale di frazione.

Illanes 4,5: Chiricò è un bruttissimo cliente e l’argentino lo soffre sin dalle prime battute, facendosi ubriacare dalle sue finte, che lo costringono anche al giallo. Sul gol degli ospiti è lui a lasciarsi sfuggire alle spalle Della Latta.
(dal 78′ Miceli 5,5: il vice-capitano entra nel finale per provare a ridare solidità al reparto e alla squadra. Tentativo vano).

Rizzo 5,5: è forse tra i pochissimi calciatori biancoverdi ad avere gamba e cambio passo, ma il numero 2 fatica a concretizzare queste sue qualità. Ammonito per un fallo su Ronaldo, è spesso impreciso al cross nonostante le buone possibilità create.

Adamo 5: preferito a De Francesco nel ruolo di mezzala, il numero 17 non fa nulla per giustificare la scelta di Braglia. Lento e impreciso nei movimenti e nelle giocate, dà la sensazione di non trovare mai la posizione giusta nello scacchiere tattico adottato dal mister.
(dall’84’ Bernardotto s.v.: ultima carta giocata da Braglia, alla ricerca disperata del gol, ma il numero 7 non può fare granché nella ressa finale).

Aloi 5: in avvio di gara mostra la tempra dei giorni migliori, forse figlia della voglia di rivalsa per la squalifica dell’andata. Con il passare dei minuti però perde fervore e lucidità, senza riuscire ad opporsi a dovere al centrocampo ospite. Ammonito nella ripresa.

D’Angelo 4,5: nelle ultime gare aveva sopperito con la sagacia ad una condizione fisica non ottimale, cosa che non gli riesce stavolta. Il centrocampista palermitano è emotivamente fuori dal match, tocca pochissimi palloni e non si rende mai pericoloso.
(dal 78′ De Francesco 5,5: è il grande escluso dall’11 titolare, ma dopo il suo tardivo ingresso le cose non cambiano).

Tito 4: la prestazione dell’esterno è forse lo specchio della deludente semifinale di ritorno disputata dai lupi. Nervoso, quasi impaurito, mai in partita. Si fa fischiare persino due contro falli: indice delle difficoltà palesate.

Fella 4,5: in queste partite chi ha colpi e qualità deve farli emergere in qualsiasi modo. L’ex Monopoli invece si adatta alla mediocrità generale, quasi accontentandosene. Un errore imperdonabile, forse il filo rosso della sua esperienza in biancoverde.
(dal 66′ Santaniello 5: Braglia punta sul suo buono stato di forma fisico e mentale, ma nemmeno l’ex Picerno riesce a riscrivere la storia di una partita nata male e sviluppatasi peggio).

Maniero 5: leader emotivo dei lupi in questi playoff, stavolta nemmeno lui riesce a tirare fuori forze ed energie alla squadra. Pochi i palloni giocabili, poca la cattiveria agonistica messa in campo. Ammonito al 57′ per proteste, perde l’attimo al 74′ sull’unica vera occasione della sua partita.

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